Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Qualità della vita, una disfatta La provincia va giù al 51° posto

Classifica «Sole 24 Ore», nel 2018 era quarta. «Colpa dello spopolamen­to»

- Moreno Gioli Davide Piol

BELLUNO L’effetto è quello di una valanga, ma le temperatur­e in forte rialzo non c’entrano. Nella classifica del quotidiano economico «Il Sole 24 Ore» sulla qualità della vita la provincia di Belluno scivola a valle, perdendo in un anno 47 posizioni. Era ai piedi del podio, quarta, alla fine del 2018, ora si ritrova al centro gruppo, 51esima sui 107 campanili italiani.

Più che una discesa, un salto nel vuoto. Nei trent’anni di esistenza della graduatori­a mai Belluno così in basso, abituata piuttosto a respirare l’aria buona delle prime posizioni: prima nel 2017, terza nel 2011, quarta l’anno scorso ma anche nel 2016, 2014 e 2013. Per parlare solo dell’ultima decade.

Come si spiega un simile crollo? Diversi i fattori da prendere in consideraz­ione, ma va subito detto che quest’anno «Il Sole 24 ore» ha aggiunto una quarantina di nuovi parametri, alcuni oggettivam­ente penalizSta­to zanti per il Bellunese, perché legati al clima. Poi cambiato il metodo di calcolo, che ha sterilizza­to gli estremi, in alto e in basso.

Analizzand­o la classifica, che vede per il secondo anno Milano sul gradino più alto del podio, salta all’occhio il distacco negativo tra Belluno e le province vicine. Non solo Bolzano e Trento, che si confermano sul podio nazionale, ma anche il resto del Veneto. Verona, Treviso e Venezia nella top ten, appena fuori Vicenza, undicesima. La differenza? Si traduce in una parola: marginalit­à.

«Siamo penalizzat­i — chiosa il presidente della Provincia Roberto Padrin — per infrastrut­ture e demografia. Paghiamo un tasso di natalità basso e un alto indice di anzianità e di dipendenza degli anziani».

Infrastrut­ture e sanità il tallone d’Achille del Bellunese. Il sindaco del capoluogo, Jacopo Massaro, tira in ballo Regione, e Usl. «Le infrastrut­ture? Il Veneto e i governi non ci danno adeguate. Basta guardare la classifica di Bolzano, Trento e Aosta. Abbiamo indicatori negativi anche sulla salute, alto numero di infarti, tumori e basso numero di pediatri e medici di base. Su questo Regione e Usl dovrebbero interrogar­si, le loro modifiche al sistema sanitario e assistenzi­ale non stanno funzionand­o».

Nulla di nuovo, è la fotografia scattata dal «report sullo spopolamen­to» consegnato nei giorni scorsi al ministro delle Autonomie Boccia. Padrin rilancia: «Se non abbiamo un numero di abitanti tale da giustifica­re investimen­ti, le infrastrut­ture non arrivano. Ecco perché dobbiamo battere lo spopolamen­to: per dare un futuro a un territorio dove si continua a stare bene».

Come da tradizione, Belluno mostra il meglio di sé nell’area «Giustizia e sicurezza», dove chiude al quarto posto. Pur tra molte difficoltà. «Siamo soddisfatt­i — commenta il presidente del Tribunale Antonella Coniglio — Facciamo circa 1.000 sentenze penali all’anno. E siamo solo in tre giudici, coadiuvati da tirocinant­i con funzioni limitate. E ci hanno appena classifica­to come sede disagiata».

Questo perché, per due volte di seguito, il Tribunale non è riuscito a coprire i posti a concorso. continua Coniglio: «Soffriamo l’isolamento geografico e i collegamen­ti ferroviari peggiorano ogni anno». Dalla classifica emerge che a Belluno si litiga poco, ma è boom di truffe informatic­he. «Il popolo bellunese è onesto e un po’ ingenuo — conclude Coniglio — È una cultura che trova le radici in una società felice che sta svanendo e non tutti riescono a stare al passo con questo mutamento negativo».

Analisi e reazioni Parametri e calcoli cambiati Il sindaco Massaro attacca Stato e Regione: «Niente fondi per infrastrut­ture e sanità»

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