Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sospetta corruzione all’università in sedici a processo
PADOVA Sono stati tutti rinviati a giudizio i 16 imputati nell’inchiesta sulla sospetta corruzione all’università di Padova scoppiata nell’autunno del 2017. Davanti al gup Claudio Marassi gli avvocati difensori del principale accusato Ettore Ravazzolo, ex dirigente dell’area Edilizia e Sicurezza dell’ateneo, hanno sollevato l’eccezione della incompetenza territoriale: a detta dei legali Giuseppe Pavan e del professor Giovanni Caruso l’eventuale reato sarebbe infatti stato commesso a Vicenza. Il giudice ha però rigettato e mandato tutte le carte al collegio, che inizierà il dibattimento il 13 maggio prossimo. L’Università di Padova si è costituita parte civile. Stando all’indagine al vertice del sistema corruttivo ci sarebbe proprio Ettore Ravazzolo, originario di Valdagno, 60 anni. Oltre a lui ci sono sette impresari edili che si sarebbero prestati alle richieste del manager e otto dipendenti dell’università. Questi ultimi, pur senza ottenere nulla in cambio, avrebbero seguito le illecite procedure che venivano imposte da Ravazzolo contattando impresari e facendosi dettare le regole per far vincere sempre i soliti. A riceverne qualcosa in cambio era Ravazzolo, che dagli impresari si faceva ristrutturare sia la casa a Valdagno, il pied at terre padovano in centro storico e alcuni trulli in Puglia. La polizia giudiziaria ha consentito di ricostruire appalti frazionati sotto i 40 mila euro e sotto 20 mila euro in modo da raggirare la normativa e concedere i lavori sempre alle stesse persone. È stato un esposto del rettore Rosario Rizzuto a dare il via alle indagini, quando un gruppo di impresari è andato a denunciare che non riuscivano più a lavorare per il Bo.