Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dramma nel Veronese, l’ipotesi di una rapina

Titolare di una ricevitori­a ucciso a sprangate dal bandito

- Francesco Sergio Davide Orsato

LEGNAGO (VERONA) È stato ucciso a sprangate nella sua sala slot e scommesse, la «Qui Gioco» a due passi dal centro di Legnago, in provincia di Verona. L’omicidio è avvenuto domenica sera e la vittima, Mario Piozzi, 60enne originario di Quinzano d’Oglio (Brescia) ma da alcuni anni residente nella cittadina veneta, è morto dopo essere stato trasportat­o in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Sulle cause e la dinamica dell’omicidio si sta indagando. Potrebbe trattarsi di una rapina finita male.

LEGNAGO (VERONA) È stato ucciso a sprangate nella sua sala slot e scommesse, la «Qui Gioco» a due passi dal centro di Legnago, in provincia di Verona.

L’omicidio è avvenuto domenica sera e la vittima, Mario Piozzi, 59 anni, originario di Quinzano d’Oglio (Brescia) ma da alcuni anni residente nella cittadina veneta, è morto dopo essere stato trasportat­o in ospedale dai soccorrito­ri di Verona Emergenza, a causa delle gravi ferite riportate. Sulle cause e la dinamica dell’omicidio stanno ora indagando i carabinier­i del nucleo investigat­ivo del comando provincial­e di Verona insieme ai militati della compagnia di Legnago che hanno provveduto a mettere i sigilli all’esterno del locale che è stato sottoposto a sequestro.

Secondo una prima ricostruzi­one dei carabinier­i, Piozzi è rimasto ucciso a seguito di una rapina. Intorno alle 22 di domenica, l’aggressore, dopo essersi fatto aprire la porta del retro della sala slot, sarebbe entrato con il volto coperto e armato di un bastone o di una spranga colpendo in alla testa il 60enne provocando­gli un trauma cranico. Successiva­mente, si è diretto verso la cassa trafugando l’incasso, circa tremila euro, per poi far perdere le proprie tracce. A scoprire il corpo riverso in una pozza di sangue, sarebbe stata, poco meno di un’ora dopo l’aggression­e, la figlia della socia in affari di Piozzi, una donna di origine romena che abita nella stessa palazzina.

La pista battuta dagli inquirenti, per ora, gira attorno ai frequentat­ori del locale di scommesse. Il responsabi­le dell’omicidio potrebbe essere uno degli abitué della sala slot, una persona che la vittima forse conosceva. Gli investigat­ori stanno inoltre visionando le immagini delle telecamere di videosorve­glianza della zona per raccoglier­e elementi utili all’individuaz­ione del responsabi­le. «Sono ancora scombussol­ata. Non meritava di morire a bastonate Era una brava persona». dice Paola Corradini, proprietar­ia del locale gestito da Mario Piozzi. «Era un gran lavoratore – prosegue. Si spaccava la schiena. Faceva il doppio lavoro. Lasciavo perdere quando era in ritardo con i pagamenti. Eravamo

amici. Se gli chiedevo un piacere, me lo faceva sempre. Lo sapevano tutti che quella sala slot era in deficit; non capisco quelli che hanno fatto la rapina cosa cercassero».

Anche i residenti del posto sono senza parole. «Saranno state le 22-22.15, c’erano l’ambulanza e i carabinier­i. Sono venuti a chiedermi se avessi visto un uomo fuggire» racconta Stefano Frisoni, titolare di un ristorante dall’altra parte della strada. Sul posto, c’è anche uno dei residenti del palazzo al civico 18 accanto alla sala slot dove abitava anche Piozzi: «Lo conoscevo di vista.

Stava davanti al suo locale a fumare e ci salutavamo - dice era arrivato da poco e aveva avuto in gestione il locale». L’uomo aggiunge inoltre che nella sala «si può entrare dal retro» mostrando la porta secondaria all’interno del palazzo dalla quale, secondo le prime indagini dei carabinier­i, l’omicida sarebbe passato.

Mario Piozzi aveva lasciato Quinzano appena trentenne per gestire una tabaccheri­a e poi alcuni bar, prima di trasferirs­i a Legnago. In provincia di Brescia vive il fratello della vittima, Andrea: «I carabinier­i ci hanno detto che tutte le piste sono aperte. Potrebbe trattarsi di una rapina, di qualche scommettit­ore che ha perso soldi o di chissacché... Secondo alcune indiscrezi­oni, le telecamere interne avrebbero ripreso un uomo incappucci­ato».

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A destra, in una vecchia foto, Mario Piozzi, 59 anni, di origini bresciane, che è stato ucciso nella sua sala scommesse di Legnago (foto
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La vittima A destra, in una vecchia foto, Mario Piozzi, 59 anni, di origini bresciane, che è stato ucciso nella sua sala scommesse di Legnago (foto sotto) nel Veronese

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