Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«La burocrazia ci strangola»: via ai ricorsi
Comuni, Provincia e Regione contro i vincoli paesaggistici. Sviluppo, gli artigiani: «Ora sgravi e infrastrutture»
BELLUNO Uniti e compatti contro la burocrazia di Roma. Regione, Provincia e Comuni ricorreranno contro i vincoli paesaggistici imposti dal ministero per i Beni Culturali ai 5 Comuni del Comelico e ad Auronzo di Cadore.
La decisione, nell’aria da giorni, è stata formalizzata ieri dal tavolo tecnico riunitosi ieri pomeriggio nel municipio di Longarone. Presenti l’assessore regionale alla specificità, Giampaolo Bottacin con i suoi consulenti legali, il presidente della Provincia Roberto Padrin con il consigliere Massimo Bortoluzzi e i sindaci dei Comuni interessati dalla dichiarazione di notevole interesse ambientale e paesaggistico, con il loro avvocato. Percorsi diversi ma condivisi, quelli intrapresi dagli enti, che presenteranno più ricorsi: «Così potremo portare al Tar - spiega il consigliere Bortoluzzi - diverse sfaccettature sulle conseguenze dei vincoli. Che sono un grande problema. Lo ha spiegato bene il sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco, quando ha ricordato come ci siano già pratiche burocratiche bloccate negli uffici comunali a causa dei vincoli, che quindi entrano nel dettaglio e creano difficoltà ai cittadini e alle imprese».
Bortoluzzi lancia anche l’idea di un atto di indirizzo politico da mandare in tutti i consigli comunali: «Lo preparerà la Provincia, e non escludo un consiglio provinciale straordinario in Comelico». Raddoppia la Regione, che presenterà due ricorsi: uno al
Tar (insieme ai Comuni) e uno direttamente alla Corte costituzionale: «Evidenzieremo - spiega l’assessore Bottacin - che il provvedimento statale rappresenta un documento pianificatorio che lede pesantemente la competenza regionale, generando un pesantissimo conflitto di attribuzioni. Tanto più considerando il fatto che la Regione da tempo sta lavorando proprio sul Piano Paesaggistico, nostra competenza». Prossimo incontro a Venezia, dopo le feste, dove verranno concordate le bozze dei ricorsi.
Intanto il presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella lancia uno sguardo alle sfide del prossimo anno: infrastrutture, fiscalità di vantaggio, ma anche la filiera del legno. «Di qui passa anche lo sviluppo dei prossimi anni - si legge nella lettera aperta - e la sostenibilità del nostro territorio, mediante la partecipazione diretta e attiva al tavolo nazionale presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e l’avvio di una collaborazione con il ministero stesso per porre all’attenzione la creazione di una filiera nazionale». Infine, un diverso approccio al tema «Belluno»: «Non più come un problema specifico, locale, ma come una serie di problemi condivisi dall’intera montagna italiana. La stessa questione del futuro del Nevegal deve rientrare in un quadro di valutazioni almeno provinciale, ma meglio se regionale».