Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Neve e sole sulle Dolomiti tutto esaurito per le feste in pista
Favorite anche le città d’arte. Michielli: «Ma ci sono prenotazioni e hotel aperti pure al mare e al lago» Coldiretti: «Non riusciamo più a programmare niente». Temperature di 8 gradi sopra la media
VENEZIA L’estate a dicembre, con temperature che in Veneto hanno toccato i 13 gradi. «In effetti sono di 7-8 gradi sopra la media stagionale», dicono gli esperti. Il turismo sorride, la montagna soprattutto, con un boom di visitatori attratti dal mix sole-neve. Bene anche le città d’arte, alberghi aperti al mare e sul lago. Soffre solo l’agricoltura, con le verdure già pronte.
Solo chi l’ha trascorso
VENEZIA sopra i mille metri ha potuto godersi un Natale con i fiocchi, nel senso meno metaforico e più meteorologico. Tutti gli altri la neve e il gelo li hanno visti nelle cartoline degli anni scorsi, perché stiamo vivendo un dicembre «primaverile», con temperature che in Veneto hanno toccato i 13 gradi. «In effetti sono di 7-8 gradi sopra la media stagionale — conferma Edoardo Ferrara, meteorologo di 3Bmeteo.it — di solito questi valori si raggiungono a ottobre. C’è un caldo eccezionale, soprattutto per la persistenza dello stesso, che per esempio a Torino ha battuto il record non solo dei 17 gradi diurni ma soprattutto dei 15 a mezzanotte. Si tratta della minima più alta degli ultimi 150 anni».
Il Solstizio d’inverno è stato accompagnato da forti venti di scirocco, che hanno fatto risalire la marea a Venezia. E dal foehn, il vento caldo che soffia sulle Alpi. Ecco la «colpa» del Natale a primavera: un vortice polare molto forte, un’area di bassa pressione che staziona sopra il Polo, impedendo alle correnti d’aria fredda di scendere alle nostre latitudini. «Nel weekend arriverà una corrente d’aria fredda dai Balcani, che riporterà le temperature in linea con il periodo, cioè le massime si fermeranno a 8-9 gradi e ci saranno venti di bora e gelate notturne — avverte Ferrara —. A Capodanno però tornerà tempo stabile e più caldo, anche in montagna».
Ma tutto ciò che ripercussioni ha sul turismo? «Molto positive — assicura Marco Michielli, presidente regionale di Confturismo e Federalberghi — soprattutto per la montagna, che grazie all’abbondanza di neve sta lavorando proprio bene. E poi comincia a vedersi il traino dei Mondiali e delle Olimpiadi di Sci assegnati a Cortina, che hanno trascinato la montagna veneta fuori dal limbo, per farla tornare protagonista. E con tutto quello che abbiamo lavorato, ce lo meritiamo». Il clima temperato sta agevolando in particolare le città d’arte, pur tormentate dall’abusivismo degli appartamenti affittati «in nero» on line. «Un business in mano a veri imprenditori del settore, che sta penalizzando soprattutto Verona — confida Michielli — nell’ansa dell’Adige si contano 1300 alloggi proposti sui siti specializzati, tanti dei quali abusivi. Problema esteso alle terme, che vedono gli hotel vuoti e le piscine piene, perché i visitatori fanno la spola dagli appartamenti agli stabilimenti. Benché le case siano sprovviste dei servizi offerti dagli alberghi».
In compenso lago e mare sorridono al bel tempo, che consente non solo l’inusuale apertura di diverse strutture ma anche l’organizzazione di eventi all’aperto, o sotto tendoni riscaldati, pure in spiaggia. Quelle spiagge devastate dalla mareggiata eccezionale prima delle feste colpevole di aver messo in ginocchio Venezia (-50% di prenotazioni), e che ora cercano di recuperare qualcosa. «Sul lago di Garda, invece, gli hotel aperti puntano sul wellness — precisa il presidente di Confturismo — e lavorano. Mi dispiace molto per Venezia, unica nota dolente nell’ambito di un panorama soddisfacente».
Ma lo scenario preoccupa Coldiretti, che elaborando gli ultimi dati di Isac Cnr classifica il 2019 come «il quarto anno più caldo dal 1800, con una temperatura media nei primi undici mesi superiore di 0,88 gradi alla media storica». «Gli effetti del caldo hanno sconvolto i normali cicli stagionali — avverte l’associazione di categoria —. Non vale più la programmazione degli agricoltori che raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti già maturati per le temperature primaverili. A impensierirci adesso è l’effetto del possibile improvviso abbassamento delle temperature sulle piante in fiore, con effetti disastrosi sulla raccolta primaverile ed estiva della frutta. L’autunno si è chiuso con quasi quattro nubifragi al giorno fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine, un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo del 2018 e centinaia di milioni di danni nelle campagne. Ora costrette a subire valori bollenti, superiori di 1,39 gradi la media stagionale».
Il meteorologo
Stiamo rilevando valori più adeguati al mese di ottobre. E’ un caldo eccezionale e persistente