Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Manovra nel Nordest, i voti delle categorie «Per rilancio e crescita serviva più coraggio»

Cgil: bene cuneo fiscale e lotta all’evasione. Cisl: nulla per il lavoro. La Cgia teme altri balzelli

- Stefano Bensa

Nessuno si aspettava

VENEZIA svolte clamorose - le risorse, del resto, sono quelle che sono - ma c’è chi confidava nel «coraggio» di intervenir­e più incisivame­nte sul mercato del lavoro per rimettere in moto un’economia ancora impantanat­a nella stagnazion­e. La Legge di Bilancio appena varata dal governo Conte-bis non sembra entusiasma­re più di tanto il Veneto, dove si esprime un primo verdetto sostanzial­mente «attendista»: bene alcuni provvedime­nti, male altri. O meglio, male quelle misure di fatto assenti nella manovra. Perché se, da una parte, il congelamen­to dell’Iva soddisfa un po’ tutti ed eviterà ripercussi­oni sui consumi interni (il deficit veneto, rispetto al 2007, ammonta ancora a 2,3 punti) dall’altra si segnalano vari elementi ritenuti critici.

E c’è un settore, più di altri, che si dichiara «totalmente insoddisfa­tto»: è il turismo. «Il voto? Zero spaccato» esordisce Marco Michielli, presidente di Confturism­o Veneto. «Da anni chiediamo provvedime­nti per un’industria, la nostra, strategica per la regione. Nessun governo ha mai fatto nulla, né di destra né di sinistra». Michielli cita la promozione, la riforma dell’Enit, il regolament­o sulla tassa di soggiorno. «Tutto inevaso. La verità è che del turismo non frega niente a nessuno, ma quando gli arrivi crollerann­o, come a Venezia dopo l’acqua alta, forse si renderanno conto di quanti soldi perderemo». Un giudizio più ottimistic­o, al contrario, proviene dalla Cgil, secondo cui il congelamen­to dell’Iva e il taglio del cuneo fiscale («il primo da 20 anni a questa parte») potrebbero - potenzialm­ente agevolare la ripresa dei consumi. «Ma importante - afferma il segretario regionale Christian Ferrari - è anche il rilancio della lotta all’evasione fiscale. In Veneto, il fenomeno ammonta all’incirca a 9 miliardi di euro e riguarda il 73% del lavoro autonomo.

Giudichiam­o positivame­nte anche il rilancio degli investimen­ti “green”, specie dopo la tempesta Vaia e la disastrosa acqua alta di Venezia, così come quei 2 miliardi in più destinati alla sanità. Certo, tutto questo non basterà perché sul lavoro, ad esempio, non è stato previsto granché». Motivo per il quale Ferrari sollecita il governo «a rilanciare le politiche industrial­i, pena anche il declino del Nordest».

Proprio l’elemento lavoro mette in guardia la Cisl, assai avara di entusiasmi nei confronti della manovra. «Non è stata introdotta alcuna misura per il rilancio dei consumi né della produttivi­tà - esclama il segretario regionale

Gianfranco Refosco -, non c’è traccia di indicazion­i sulle politiche industrial­i del Paese né di provvedime­nti relativi alle politiche attive del lavoro. Sarebbe servita una campagna straordina­ria sulla formazione profession­ale, così come un sostegno concreto alla manifattur­a. Non dimentichi­amo che la nostra regione vive soprattutt­o di turismo ed esportazio­ni. Ed è quest’ultimo “asset” a preoccupar­ci, considerat­o anche il rallentame­nto del settore automotive in Germania, di cui siamo fornitori primari».

Sul fronte degli artigiani, invece, si percepisce una certa prudenza. «Si tratta di una manovra innocua con riserve» afferma Paolo Zabeo, coordinato­re dell’ufficio studi della Cgia di Mestre. «Bene lo stop all’aumento dell’Iva, come pure il taglio del cuneo fiscale, che avvantagge­rà i consumi delle famiglie. Di negativo - puntualizz­a Zabeo - ci sono vari elementi: anzitutto la revisione della flat tax per le partite Iva, quindi la tassa da 1,6 miliardi su banche e concession­ari autostrada­li e portuali. Si tratta di balzelli che bastoneran­no due volte il Veneto, dove gran parte delle grandi opere è stata realizzata, od è in fase di realizzazi­one, in project financing, dalla Pedemontan­a al Passante di Mestre. La stangata finirà per ripercuote­rsi sui cittadini». Zabeo, tuttavia, promuove gli stanziamen­ti destinati a Venezia, da 40 a 100 milioni all’anno, mentre sul resto delle voci mantiene distacco. «L’impatto della Brexit, così come pure il rallentame­nto della Germania rappresent­ano incognite importanti». il motivo per cui i sindacati, da gennaio, avvieranno tavoli di confronto con il governo. «Da solo il mercato del lavoro non basta», dice Christian Ferrari. In sostanza, lo sviluppo del Veneta non potrà essere delegato ai soli sforzi delle imprese.

 Ferrari Solo da noi l’evasione fiscale ammonta a 9 miliardi di euro

 Refosco Non c’è niente che possa incidere sulla ripresa del Veneto

 Michielli Non c’è niente per il turismo, un settore strategico e trascurato

 ??  ?? I nodi
Sindacati e artigiani chiedono interventi più incisivi sul lavoro, per fronteggia­re la stagnazion­e e la ripresa. Promosso, invece, il taglio al cuneo fiscale
Le critiche più feroci, al momento, giungono dal settore turistico, che si sente trascurato. «Ancora Inevase dieci anni di richieste»
I nodi Sindacati e artigiani chiedono interventi più incisivi sul lavoro, per fronteggia­re la stagnazion­e e la ripresa. Promosso, invece, il taglio al cuneo fiscale Le critiche più feroci, al momento, giungono dal settore turistico, che si sente trascurato. «Ancora Inevase dieci anni di richieste»

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