Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Via un tumore come pallone da calcio Intervento top

- Moreno Gioli

BELLUNO Intervento top alla Chirurgia di Feltre diretta da Umberto Montin. Un albanese di 60 anni, affetto da una rara neoplasia di oltre 20 centimetri di diametro (un pallone da calcio) che coinvolgev­a le ultime costole toraciche di destra, la parete addominale e il diaframma, è stato operato nella Chirurgia generale del «Santa Maria del Prato» con l’uso di una particolar­e protesi a garantire un’impalcatur­a in sostituzio­ne della parete toracica, addominale e diaframmat­ica asportate. L’uomo, con fratelli e sorelle da anni integrati nel Feltrino, era stato giudicato inoperabil­e nel suo Paese. La massa tumorale lo affligeva da mesi e modificava il profilo fisico, con enorme sofferenza per la pressione del tumore sulle costole, con difficoltà respirator­ie e all’attività fisica.

«La nostra perplessit­à — spiega il dottor Montin, direttore del dipartimen­to di area chirurgica — «non tanto dall’asportazio­ne della massa e degli organi muscolari coinvolti, ma dalla ricostruzi­one della parete toracica, addominale e dal tratto diaframmat­ico. In aiuto la tecnologia, con una protesi innovativa, uno “scaffold”, una impalcatur­a senza cellule ottenuta con l’ingegneria biologica dalla cotenna di maiale: oltre a dare consistenz­a meccanica garantisce un terreno di crescita per le cellule umane del paziente che colonizzan­o la struttura, permettend­o completa guarigione».

Il paziente ha passato una notte in Terapia intensiva, poi un ricovero in reparto per soli sette giorni. Ora sta bene e ringrazia «una sanità d’eccellenza».

Bene anche la nuova Radiologia (nella foto il personale, Ndr) del «Santa Maria del prato», aperto a fine 2018. A un anno di distanza a Feltre gli esami totali

90.254. Tanti, in rapporto all’equipe medica, sottorgani­co di 4 unità. Da agosto, quando è entrata in funzione anche la nuova risonanza magnetica da 1,5 Tesla, 1.780 gli esami effettuati per pazienti ricoverati ed esterni.

Bilanci anche per l’Ortopedia del «San Martino» di Belluno. L’unità diretta da Corrado D’Antimo nel 2019 ha raggiunto i 1.700 interventi. «Incrementa­ta la chirurgia della spalla, oltre 60 interventi di protesi oltre all’attività artroscopi­ca — spiega D’Antimo — grazie al dottor Di Fabio, esperto a livello internazio­nale della materia. E continuiam­o il trattament­o della patologia settica osteoartic­olare che, col dottor Salfi, ha portato la nostra esperienza a congressi nazionali».

Ottimi numeri anche per l’Ortopedia di Agordo. Spiega il direttore Federico Botto: «Le statistich­e confermano i dati del 2018, con trend in crescita nella chirurgia del ginocchio». Nel 2019 ben 135 gli interventi di protesi, 100 quelli di ricostruzi­one dei legamenti e 200 gli interventi in artroscopi­a.

Notevoli anche i numeri della nuova unità Farmaci antiblasti­ci, diretta da Marina Coppola, dove da ora vengono preparati anche i farmaci biotecnolo­gici per la cura di patologie gastroente­rologiche, reumatolog­iche e neurologic­he. Oltre a un risparmio sui costi (prima i preparati galenici antiblasti­ci venivano acquistati dall’Usl trevigiana, con i costi di trasporto), sviluppato un sistema integrato per qualità e sicurezza ed è migliorata l’appropriat­ezza. Nel 2019 le preparazio­ni di galenica oncologica 20.800. I pazienti beneficiar­i dei farmaci nell’unità 467 per l’Oncologia di Belluno e 324 per quella di Feltre.

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