Concessioni idroelettriche In arrivo oltre 10 milioni di euro con legge regionale Bottacin: «Vera autonomia»

BELLUNO Dalle grandi concessioni idroelettriche soldi sonanti per il territorio bellunese. Lo prevede un emendamento alla legge 134 del 2012 votato in Parlamento lo scorso gennaio: alla scadenza della concessione le grandi centrali diventeranno automaticamente di proprietà regionale.

Ma c’è di più: fin da subito i concessionari devono fornire una quota gratuita di energia ai territori che ospitano gli impianti idroelettrici.

In alternativa, le Regioni possono però decidere di monetizzare questa quota di energia. La legge regionale andrà in giunta lunedì.

«Una legge epocale — spiega l’assessore regionale alla Specificità bellunese, Gianpaolo Bottacin — che porterà in Veneto tra i 15 e i 20 milioni di euro all’anno, dei quali circa la metà andranno direttamente al Bellunese. Soldi con i quali si potranno erogare servizi ai cittadini. Una prima e vera forma di autonomia».

C’è però un punto dolente e riguarda il personale. Sempre meno, a causa dei continui tagli. Regioni, Province e Comuni sono a corto di dipendenti. «Dal governo Monti in poi — commenta Bottacin — si è pensato solo a tagliare in maniera lineare il personale degli enti pubblici, senza differenziare tra enti virtuosi, come i nostri e spreconi. Solo nel mio settore tagliato il 28% del personale. Così è sempre più difficile erogare i servizi».

Intanto un regalo per i cortinesi e i turisti in Ampezzo. «Enel X» ha installato nell’ex piazza del Mercato la prima colonnina «Fast recharge» (nella foto) per la ricarica veloce di auto elettriche. La stazione, prima del suo genere in provincia, eroga una potenza di 50 Kilowatt (kW) in corrente continua e permette un «pieno» di energia in poche decine di minuti.

E presto arriverà una seconda colonnina, nel parcheggio di via Lungo Boite, che si aggiungerà agli 8 punti di ricarica tradizionale: quattro già in funzione in via Marconi e altri quattro che entreranno in servizio a inizio 2020 in via Dei Campi. (M.G.)