Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vespa: «Sì all’autonomia intelligente Scuola, dico no ai concorsi regionali»
Cortina, il giornalista a Una Montagna di libri. «Salvini? Ora è moderato»
CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) «Più autonomia per il Veneto? Perché no. Se è una questione di risorse che possono restare nelle mani dei veneti, non ci vedo nulla di male. Diverso sarebbe se si pensasse di fare i concorsi su base regionale. Quello non mi sta bene». Bruno Vespa a tutto tondo, a Cortina d’Ampezzo. Intervenuto ieri a Una Montagna di Libri, festa della letteratura della regina delle Dolomiti, il giornalista riempie l’Alexander Girardi Hall e poi il Miramonti Majestic Hotel, rispondendo alle domande di Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto, che lo interpella intorno al suo ultimo libro, «Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)», edito da Mondadori.
«Un libro importante per confrontarsi, anche sfatandoli, con gli eterni parallelismi tra l’ascesa del fascismo e il tempo presente», commenta Russello nel presentare Vespa. Ma cosa significa per Salvini avere chiesto i pieni poteri? «Nessuno dei leader che ho intervistato, con l’eccezione di Franceschini, si sogna di accostare il sovranismo al fascismo. Il fascismo è stato un regime illiberale che limita e toglie le libertà politiche. Il sovranismo può piacere o no, ma è un’altra cosa», chiarisce Vespa. «Il sovranista per eccellenza è Trump: America First, tradotto da Salvini con Prima gli italiani. Il problema è che Prima gli italiani deve avere dei limiti: siccome non viviamo soli, ma in una comunità, che è l’Europa, e senza di essa siamo pulviscolo, se tu pensi di conquistare l’Europa a spallate, non ti prendi nulla. Al massimo devi prenderla come i troiani con il cavallo». E poi, ragiona Vespa, «Salvini ha un altro problema: che ci fa in Europa con la Le Pen e Alternative Für Deutschland, invece che nel gruppo dei conservatori e del Ppe?». Detto questo, «da quando è uscito dal governo, Salvini si è progressivamente moderato. Anche nell’abbigliamento: basta con le felpe, a Porta a Porta viene in giacca e cravatta. Ma se abbiamo perso posizioni in Europa certo non è colpa sua, ma anche perché Renzi nella Commissione ci mise la signora Mogherini, una che ha mai contato abbastanza. La Commissione era ed è un suk, dove si contratta, dove servono figure forti. Eppure Renzi, pur di non avere disturbi di leadership ci mise lei. Quanti errori ha fatto Renzi, pur così intelligente…».
Parla di Nordest e di Veneto, Vespa, in una Cortina invernale innevata che si sente più nordica che mai: «Mi accorsi che avevo sottovalutato la questione settentrionale nel 1996, con il primo exploit della Lega Nord. Scoprii il distretto industriale della provincia di Vicenza, scoprii Montebelluna: grandi aziende, ma strade inadeguate. I veneti sono di fatto la locomotiva italiana. Il nuovo triangolo economico è Mila
Fascismo e sovranismo
Secondo Vespa è un parallelo sbagliato: «Con il sovranismo non si tolgono libertà politiche Può non piacere ma è un’altra cosa»
no - Bologna - Treviso. Sono un estimatore di Zaia. Se si riesce a farla, l’autonomia, non potrà e non dovrà essere che ognuno si terrà tutte le proprie tasse: perché così sarebbe la secessione, finisce il Paese. Deve essere un’autonomia intelligente. Diverso è se il Veneto potrà disporre dei soldi per la scuola che solitamente si decidevano a Roma. Quello mi sta bene, a patto però che i concorsi non li si faccia su base regionale, cioè che non si faccia la scuola veneta, senza i professori di altre regioni: queste sono cose incompatibili con la vita della Repubblica».
Battute sparse sul futuro della politica: «Salvini ha capito che deve cavalcare due temi: immigrazione ed economia. Sono i temi sentiti dagli italiani che vivono fuori dalle Ztl. La flat tax? Nessuno è così pazzo da pensare che si possano pagare tasse uguali a ogni fascia di reddito, ma certo abbiamo bisogno di uno choc, negli ultimi 20 anni siamo cresciuti dello 0,5% l’anno, che è crescita zero. Il centrodestra ce la farà in Emilia Romagna? Non faccio previsioni in un paese in cui un partito che sta al 32 scende in dodici mesi al 17, e viceversa». E infine una battuta che delizia gli ampezzani in sala. «La raccolta dei rifiuti a Cortina funziona perfettamente. Ho fatto le foto e le ho mandate al sindaco di Ponza, altro luogo che frequento. Gli ho scritto: vedi, questa è civiltà. Non mi ha risposto».