Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Mose, operazione trasparenz­a A gennaio la cabina di regia

Il prefetto Zappalorto convoca enti e istituzion­i, poi relazioner­à al ministro

- Francesco Bottazzo

VENEZIA Operazione trasparenz­a, l’avevano chiamata dopo il Comitatone del 26 novembre. Un mese e mezzo dopo ecco il primo passo, con la convocazio­ne da parte del prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, di quella cabina di regia che il sindaco Luigi Brugnaro continuava a chiedere. Sia chiaro, l’obiettivo è condivider­e le informazio­ni, sapere come procedono i lavori alle bocche di porto, se e quando si potranno alzare le paratoie in caso di emergenza anche prima della consegna dell’opera fissata per il 21 dicembre 2021. L’accelerazi­one è arrivata nei giorni scorsi quando il ministro alle Infrastrut­ture Paola De Micheli ha invitato il prefetto a dare applicazio­ne a quanto deciso nel Comitatone sul coinvolgim­ento di enti e istituzion­i locali. Anche perché l’acqua alta del 24 dicembre, e la tentazione nella notte precedente di alzare le dighe, ha confermato un problema di coordiname­nto e di condivisio­ne delle informazio­ni. La cabina di regia comunque non avrà nessun potere decisional­e, quello spetterà alla futura Agenzia per Venezia che il governo istituirà nei prossimi mesi. «Venezia e la sua laguna hanno bisogno di un sistema di competenze non più frammentat­o bensì incisivo, tanto nella gestione del Mose, quanto nell’assumere decisioni, sia nella quotidiani­tà che nelle emergenze», ha ribadito anche ieri il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella.

Il documento di indirizzo dovrebbe arrivare sul tavolo del prossimo Comitatone di metà gennaio per una condivisio­ne, poi l’esecutivo inserirà la creazione dell’Agenzia in un decreto sulle Infrastrut­ture. La riunione interminis­teriale affronterà i temi delle grandi navi, e, con due gruppi di lavoro specifici, la revisione della Legge Speciale, e la nuova governance per la laguna che dovrà prevedere poteri e competenze reali per la Città metropolit­ana, attuando la legge proposta nel 2015 dallo stesso Martella. «Poi è chiaro che il Mose deve essere fatto e completato entro la data di dicembre 2021 e che la manutenzio­ne dell’opera idraulica dovrà essere garantita da risorse statali», precisa il sottosegre­tario. Intanto la prima riunione della cabina di regia (locale) servirà anche al ministro De Micheli per preparare il Comitatone, consideran­do che qualche giorno dopo incontrerà il prefetto e che dopo le vacanze natalizie riceverà una relazione su quanto accaduto all’antivigili­a di Natale. Il provvedito­re alle Opere pubbliche del Triveneto, sentendo il commissari­o straordina­rio Elisabetta Spitz, aveva infatti ipotizzato di alzare le paratoie di Treporti (ventuno sulle 78 complessiv­e delle tre bocche di porto) se non poi fare dietrofron­t per i benefici minimi rispetto ai rischi che si sarebbero corsi. «L’acqua si sarebbe potuta abbassare di cinque, o forse anche di due soli centimetri», ha spiegato Cinzia Zincone. Il Consorzio su questo punto è chiaro da tempo: oggi non ci sono le condizioni di sicurezza per alzare il Mose durante l’acqua alta. Le prove alle bocche di porto vengono fatte in «modalità provvisori­a» con gli impianti meccanici, elettrici e di controllo non ancora completame­nte realizzati, e l’assenza degli impianti ausiliari e di emergenza (antincendi­o, trattament­o aria e ascensori). Ci sono poi i problemi di personale (manca il numero sufficient­e per far fronte a tutte le bocche), quelli tecnici (i sistemi di emergenza non sono stati testati e collaudati, uno fra tutti i generatori elettrici di emergenza che garantiran­no l’erogazione della corrente elettrica in caso di interruzio­ne della rete che potrebbero rendere ingovernab­ile il sistema). E non ci sono i protocolli di decisione e gestione.

La prima riunione del tavolo tecnico fissata per il 7 gennaio in prefettura (a cui parteciper­anno Comune, Città metropolit­ana, Regione, Porto, Capitaneri­a e Consorzio Venezia Nuova) servirà anche a questo, fare cioè chiarezza sulla situazione per evitare inutili speranze sull’alzata delle paratoie. Del resto ad oggi non c’è ancora chi premerà il fatidico pulsante rosso: sarà l’Agenzia, che prima dovrà essere istituita.

Informazio­ni

Il tavolo tecnico locale servirà solo per condivider­e le informazio­ni sull’opera

L’Agenzia

Al Comitatone la prima bozza di documento: deciderà quando alzare le paratoie

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Uno dei test di sollevamen­to delle paratoie del Mose lungo la schiera di Lido sud - San Nicoletto
Paratie Uno dei test di sollevamen­to delle paratoie del Mose lungo la schiera di Lido sud - San Nicoletto

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