Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Raid vandalici nei presepi «Ci vogliono le ronde»

- di Milvana Citter

TREVISO Gesù bambino impiccato: raid nei presepi a Treviso. Chieste le ronde.

TREVISO Le capanne incendiate, le statuette gettate gambe all’aria e Gesù bambino impiccato. Ecco l’escalation dei vandalismi dei quali, nella settimana di Natale, nella Marca sono stati vittime i presepi allestiti all’aperto. Tutti episodi che si rincorrono da un capo all’altro della provincia e che sono culminati domenica mattina con il ritrovamen­to, nella Natività allestita a Mogliano, della statuetta di Gesù Bambino appesa a un cappio.

L’ha scoperta una residente, che dopo aver liberato il bambinello e averlo risistemat­o nella mangiatoia, ha denunciato il fatto su Facebook, postando una foto nella quale si vede anche che, tra le statuette, sul muschio del presepe erano stati gettati vari bicchieri di plastica. E se da un lato non ci sono denunce formali, ora sono molti a chiedere che i presepi diventino «sorvegliat­i speciali», per evitare nuovi raid. Sia dal controllo di vicinato, attivo in molti paesi, sia dalle forze dell’ordine, che giorno e notte pattuglian­o le strade.

È un fenomeno strano quello che si sta registrand­o quest’anno in provincia di Treviso e a farne le spese sono le Natività allestite nei vari Comuni. In primis c’è stato l’incendio a Lago di Revine Lago, della capanna nella quale da 84 anni si mette in scena il Presepe vivente, data alle fiamme la notte di Natale. Nello stesso giorno sono stati segnalati vandalismi al presepe di Caerano San Marco.

Nei giorni precedenti invece, il furto del Gesù bambino dai presepi di Parè a Conegliano e di Mosnigo a Moriago della Battaglia. In un ripetersi di episodi che mai prima d’ora si era registrato, come se le notizie di un vandalismo ne innescasse­ro subito un altro. Gesti che, si sospetta, sarebbero compiuti da ragazzini annoiati, più che da qualcuno che voglia colpire i simboli della fede cattolica.

Ipotesi di cui è convinto anche il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, che parla di «gesti incoscient­i». E intanto nei vari Comuni dove i presepi sono stati violati, si chiedono più telecamere. Tutti i presepi colpiti infatti erano in luoghi lontani dagli occhi elettronic­i e risalire ai responsabi­li diventa più difficile. E poter contare su un sistema di videosorve­glianza capillare funzionere­bbe da deterrente anche per azioni di questo tipo.

Il clamore e lo sdegno per i vandalismi si sono rapidament­e diffusi anche sui Social network, dove le notizie sono rimbalzate con foto e centinaia di commenti a ogni raid vandalico. E anche se non ci sono state denunce formali, alle forze dell’ordine viene chiesto un controllo in più, con passaggi delle pattuglie nelle zone dei paesi della Marca nei quali sono state allestite le Natività.

24 dicembre: nella notte santa incendiata la capanna del presepe vivente

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A Mogliano La spazzatura gettata sul Presepe

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