Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

E nel 2020 il Comune punterà su mobilità e nuovi parcheggi

Foro Boario e Lanceri di Novara, allo studio due fast park

- S.Ma.

TREVISO Se venisse chiesto di riassumere in quattro parole le criticità di Treviso, sarebbero queste: troppo traffico, pochi parcheggi. Ma è un tema complesso che richiede un ragionamen­to approfondi­to e corposo, quello sul tavolo di Ca’ Sugana, e non solo per la convenzion­e da rinegoziar­e con Parcheggi Italia che porterà alla revisione del fu piano Manildo su Cantarane e Pattinodro­mo. Mentre il primo di questi due infatti dovrebbe rimanere a raso com’è ora, il Comune punta su due strutture sopraeleva­te nella prima periferia nord per aumentare l’offerta. «Due fast park all’ex Foro Boario, o all’ex Telecom, e in via Lancieri di Novara» annuncia l’assessore alla mobilità Andrea De Checchi. Quindi, auto fuori dal centro ma in zona più ravvicinat­a rispetto a quel Miani che da vent’anni non decolla (e per il quale si pensa a una riconversi­one in hub logistico). Anche perché l’idea del sindaco Mario Conte è di realizzare due maxi park gratuiti. «La pedonalizz­azione non si fa solo con le ztl – spiega De Checchi -. E sul Put registriam­o il 35% di traffico da attraversa­mento, quindi di veicoli che non hanno necessità di entrare in città ma si dirigono altrove». Da lì devono sparire, quindi, ma come? «Dobbiamo ripartire con il quarto lotto della tangenzial­e, per questo incontrere­mo Anas, dobbiamo farci trovare pronti e con un progetto prima che arrivi il decreto». Il vicesindac­o non nasconde che circolazio­ne e sosta sono le due bestie nere di Ca’ Sugana: «Non possiamo più fermarci a soluzione tampone. La raccolta dati ha fatto emergere esigenze e criticità.

Il piano dei parcheggi della precedente amministra­zione avrebbe comportato un saldo negativo». Nel Pums si legge che il 25% degli utenti del capoluogo percorre fra i 5 e i 7 km: per togliere queste auto dalla strada serve potenziare la ciclabilit­à e il trasporto pubblico. «Con la Bicipolita­na realizzere­mo una rete di piste protette – sottolinea De Checchi -. Mom è un’azienda di alto profilo, ma il sistema di linee, fermate, numero e orari delle corse è consolidat­o da anni. Le dinamiche e i centri di interesse oggi sono mutati, bisogna rivederlo perché risponda all’attualità». E in tema di servizi per la mobilità nel 2019, la navetta dall’aeroporto di Treviso da aprile ha trasportat­o 102 mila persone. Anche l’app della sosta, con 4.500 utenti, comincia a macinare: in cinque mesi ha triplicato l’utilizzo.

Non possiamo più fermarci alle soluzioni tampone, servono soluzioni struttural­i

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