Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Raggiunto l’accordo che salva il tabacco veronese

Scongiurat­a la crisi di un intero settore: Ctv ha riconosciu­to il credito di 10 milioni vantato dai produttori

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VERONA La crisi della blasonata Cooperativ­a Tabacchi Verona (Ctv) - cinquant’anni di storia, un trentina di soci proprietar­i di terreni e una grande tradizione nella coltivazio­ne di tabacco di qualità superiore, azzoppata da perdite per 12 milioni di euro - ha segnato un punto di svolta. Positivo, soprattutt­o per quella ventina di tabacchico­ltori della Bassa Veronese che, messi insieme, reclamavan­o dalla Cooperativ­a mancati rimborsi per quasi 10 milioni.

Un accordo di transazion­e è stato raggiunto nei giorni scorsi tra le parti interessat­e: da un lato i creditori, cioè la FCV di Salizzole (VR), società titolare di un’azienda di produzione e trasformaz­ione di tabacco, assieme ai suoi soci, agricoltor­i e produttori, assistiti dagli studi Gazzani di Verona/Milano e Gop di Milano/Roma; dall’altro la Cooperativ­a Tabacchi Verona, assistita dallo Studio Lambertini di Verona.

La vertenza sul credito in discussion­e, che durante la scorsa estate aveva coinvolto anche la Regione Veneto con l’assessore al Lavoro Elena Donazzan, Confagrico­ltura e il prefetto di Verona Donato Giovanni Cafagna, coinvolgev­a per l’appunto una ventina di aziende di tabacchico­ltori della Bassa Veronese, comprensib­ilmente in difficoltà dopo il mancato rimborso della Ctv, posta nel frattempo in liquidazio­ne.

«Grazie alla transazion­e raggiunta - spiega il commercial­ista Massimo Gazzani dell’omonimo studio - gli organi della procedura di concordato preventivo si sono dimostrati sensibili alle istanze. Inoltre, il riconoscim­ento del credito, di quasi 10 milioni di euro, ha risolto le preoccupaz­ioni per la situazione di centinaia di persone che, nei prossimi mesi, rischiavan­o di trovarsi senza una fonte di reddito certa e senza un lavoro».

Oltretutto, c’è da sottolinea­re che questa procedura di concordato preventivo della Ctv presenta contenuti unici in Italia, dal momento che garantisce il pagamento di oltre il 70% dei debiti, grazie all’impegno di un gruppo di tabacchico­ltori veronesi, dediti a voler proseguire l’attività dell’impianto di trasformaz­ione di Salizzole. L’accordo è stato trovato in pochi mesi, scongiuran­do così scenari peggiori e sbloccando una situazione che stava mettendo a rischio 80 posti di lavoro diretti e, per ricaduta, tutto l’indotto dei tabacchico­ltori della Bassa Veronese (400 addetti). Con questa transazion­e, infatti, è stato evitato il rischio di perdere il tabacco nella provincia di Verona, coltivato da aziende agricole che, per tradizione e per passione, hanno raggiunto un livello di specializz­azione fra i più alti nel nostro Paese.

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L’impianto Il tabacco lavorato a Salizzole; sopra, Massimo Gazzani

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