Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Criticata sul web, rischia la sanzione
Una cliente si è lamentata di una dipendente del cinema The Space su Tripadvisor
TREVISO Una dipendente della multisala The Space di Silea ha rischiato una sanzione disciplinare per il commento di una cliente su Tripadvisor. La cliente si era lamentata sui social dell’attesa in cassa. Secondo la cliente la commessa avrebbe agito lentamente per farle perdere l’inizio del film. La direzione del cinema ha quindi deciso di punire la dipendente senza nemmeno consultarla. L’intervento della Slc-Cgil però ha fatto fare marcia indietro al cinema.
TREVISO Se la sanzione disciplinare non fosse stata contestata avrebbe potuto creare un precedente pericoloso. Come dire che il giudizio «social» è un elemento sufficiente e autorevole per valutare l’operato di un dipendente; o che il richiamo dell’azienda può essere fatto senza ricorrere a verifiche e colloqui, e senza garantire al lavoratore la possibilità di difendersi dalle accuse ricevute su Facebook e Tripadvisor. Invece no, non può bastare, e la Cgil di Treviso l’ha dimostrato: l’azienda perde, viene condannata a sostenere le spese processuali e la sanzione viene cancellata. La «piccola storia a lieto fine» è stata raccontata da Nicola Atalmi, segretario della SlcCgil, e parte da una serata al cinema, al The Space, lo scorso marzo.
Dato che per contenere i costi della struttura le biglietterie talvolta rimangono chiuse, i biglietti si possono acquistare on line o al bar, facendo la fila con chi prende da bere e da mangiare. «Una cliente si spazientisce per l’attesa per avere bibite, patatine e biglietti perché secondo lei l’addetto non la avrebbe accolta in modo cortese, anzi andava piano apposta per far perdere agli spettatori l’inizio del film». Come se fosse un dispetto. E lo scrive in una mail di protesta al direttore e sul web. Una lamentela «generica e vaga», rileva Atalmi, ma la sanzione arriva ugualmente e diventa una lettera di contestazione dell’azienda al lavoratore nella quale vengono riportate le virgolette della signora che dice di essere stata trattata in modo «scortese» e di essere «amareggiata». Tuttavia non c’è alcun riferimento al comportamento o alle parole del dipendente sotto accusa, che non viene minimamente interpellato. Durante il primo incontro con l’azienda, Atalmi ha spiegato «che il datore di lavoro ha tutto il diritto di sanzionare un comportamento scorretto, ma deve prima fare delle verifiche e indicare con chiarezza quali sarebbero i comportamenti censurabili, non può basarsi solo sull’umore e le sensazioni del cliente».
L’azienda aveva comunque deciso di proseguire con il richiamo scritto, ma per il sindacalista è diventata una questione di principio: «Se per una recensione negativa su Tripadvisor, una mail di protesta o un post su Facebook un lavoratore può essere sanzionato, comincerebbe ad essere un bel problema».
Il sindacato ha impugnato la sanzione all’ispettorato del lavoro, l’azienda ha scelto di coinvolgere il dirigente nazionale, ma alla fine ha vinto il dipendente. «Agli sportelli della Cgil – sottolinea Atalmi arrivano sempre più spesso lavoratori che ricevono sanzioni disciplinari per questi motivi e si creano precedenti pericolosi. Succede a tutti di essere nervosi o stressati ma ora c’è uno strumento in più per le vendette, la rete. Qualche volta con ragione, ma spesso ce la prendiamo con una persona che non ha responsabilità rispetto al disservizio vero o presunto, e spesso non calcoliamo che i nostri sfoghi potrebbero avere delle conseguenze. Qualche sorriso in più e qualche vendetta digitale in meno ci farebbe stare tutti meglio».
Sanzione Il Cinema ha dato una multa senza avvertire la donna
Atalmi
Succede a tutti di essere nervosi, ma gli sfoghi sul web hanno conseguenze che non calcoliamo