Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Verona capoluogo di Regione? Noi puntiamo a Città metropolitana»
Il sindaco Sboarina: ci interessa più la sostanza reale, ecco cosa chiediamo
«I titoli formali ci interessano fino ad un certo punto: ci interessa molto di più la sostanza reale, ed in base a quella mi pare che il ruologuida di Verona sia sempre più chiaro in tantissimi settori: dalla vivibilità (per la quale nel 2019 siamo stati indicati come settima città d’talia) al turismo, dalla cultura all’economia». Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, inizia il nuovo anno all’insegna di due sentimenti di fondo, l’orgoglio e l’ambizione. «L’orgoglio – spiega - per un 2019 che ci ha visto crescere in maniera incredibile, anche dal punto di vista dell’immagine internazionale; e l’ambizione in vista di un 2020 che sin dai primi mesi ci vedrà raggiungere nuovi risultati, ancora più importanti».
Orgoglio anche per il «peso» crescente di Verona a livello regionale, dopo che la città scaligera ha praticamente raggiunto Venezia come numero di abitanti (solo 23 in meno, quelli veronesi)?
«Il dato statistico certifica una realtà ormai evidente. E non è questione di riconoscimenti formali, perché Verona è già di fatto capitale della cultura (ruolo cui ci siamo candidati formalmente) così come è di fatto una Città metropolitana, sol che si pensi che per andare da Verona a Lazise, 17 milioni di turisti l’anno impiegano meno tempo che per attraversare Milano».
E il Pd propone Verona come capoluogo di regione…
«…ma secondo me sarebbe importante avere finalmente anche un riconoscimento politico come Città metropolitana, anche perché essere riconosciuti ufficialmente come tale ci farebbe ottenere risorse economiche all’altezza di quanto stiamo già facendo».
Per esempio?
«Per esempio con un più consono organico della nostra Polizia Municipale, o del personale nel settore turistico-culturale».
È una questione di cui si parla da anni. Potrà davvero arrivare, quel «titolo ufficiale»?
«Lo spero, anche perché proprio l’anno che sta iniziando ci porterà su palcoscenici di ancora maggiore rilievo. Entro una sessantina di giorni faremo nuovi passi avanti verso la nascita di una multiutility del Veneto, con l’alleanza che stiamo costruendo tra Agsm Verona, Aim Vicenza ed i lombardi di A2A. Una volta nata, la nuova società sarà la quinta azienda d’Italia in questo settore, ed anche in questo campo, che è davvero strategico, avremo un respiro nazionale, ma forse non solo nazionale. E per l’intero Veneto sarà una novità importantissima, mentre per noi costituirà l’ennesimo salto di qualità, stavolta anche nel settore strategico dell’energia».
Un motivo in più per puntare ad essere riconosciuti come Città metropolitana?
«Mi pare proprio di sì, ed al mondo politico nazionale basterebbe semplicemente comprenderlo e prenderne atto, agendo di conseguenza».
A chi spetta la prossima mossa?
«Ovviamente al Parlamento, e per questo io spero in un impegno unitario da parte di tutti i nostri rappresentanti, alla Camera e al Senato, a qualsiasi parte politica appartengano».
Il ruolo guida di Verona è ormai chiaro in tanti settori
Di fatto Verona è già la capitale veneta della cultura