Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Ma la città non è questa è il clima del Paese Partiamo dalle scuole»
VENEZIA Da una vacanza con la famiglia a un caso nazionale.
Arturo Scotto, napoletano, ex deputato di Articolo Uno – Mdp, era arrivato in laguna soltanto due giorni fa, per trascorrere il capodanno assieme alla moglie e al figlio 14enne. Poi, proprio durante la festa, ha sentito quei cori e non è riuscito a stare in silenzio. Una presa di posizione che gli è costata un’aggressione a pugni.
Scotto, le era mai capitato prima qualcosa di simile?
«La mia lotta antifascista dura da tempo, mi è capitato varie volte di avere da ridire sugli atteggiamenti dei gruppi fascisti. Sono stato anche querelato per questo, per poi essere assolto. Ma non mi era mai successo di essere aggredito in questo modo, fisicamente. Mi hanno chiamato in tantissimi per esprimermi vicinanza, dal Pd al Movimento 5 Stelle fino a Forza Italia.
L’altra notte ha reagito a delle espressioni razziste...
«Sono uno che quando sente pronunciare una frase razzista sul bus interviene.È ora di dire basta».
Suo figlio e sua moglie erano accanto a lei quella sera. Cosa le hanno detto?
«Erano tranquilli. Mio ficiano glio, che ha 14 anni, non si è spaventato per nulla. Sa benissimo che c’è questa ondata di antisemitismo e intolleranza e che cresce nelle scuole. Tutti ragazzi lo sanno».
Perché accade, secondo lei?
«C’è lo sdoganamento di un linguaggio che fino a poco tempo fa erano impronunciabili, come quelle dei ragazzi dell’altra sera. Lo si vede dal fatto che, quando si pronunfrasi che hanno a che fare con antisemitismo e razzismo non ci sono conseguenze. Questo mi spaventa».
La sua aggressione è un campanello d’allarme.
«È un fatto che l’estrema destra si sia riorganizzata e coinvolga i giovani. Gli anni Venti dello scorso secolo sono iniziati così. Da qui a generalizzare e parlare di prefascismo però ne passa».
Come si possono arginare antisemitismo e razzismo?
«Bisogna lavorare sulla cultura, si parte da lì. Con la trasmissione della memoria attraverso la scuola e la televisione. Ma anche con la repressione. Ci sono delle leggi contro il fascismo ed è il caso di iniziare un dibattito sullo scioglimento dei movimenti di stampo fascista».
Come valuta il fatto che un episodio simile sia accaduto in una città con una lunga tradizione di apertura e accoglienza, qual è Venezia?
«Credo che Venezia non sia identificabile con questo. È una città magnifica e accogliente. Ringrazio il sindaco per la sua solidarietà e le forze dell’ordine per il loro lavoro di indagine: Venezia non sarà sporcata da quattro fascistelli che agiscono in branco».