Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dal rap verso il pop d’autore Con «Alessandro» un Ale-Ice più maturo punta all’essenziale

- Francesco Verni

Quattro canzoni e un cambio di rotta dal rap al pop d’autore per il nuovo Ep. «Prendimi la mano» (la copertina al centro), «Nato fuori tempo», «Solo» e «Bambino» i quattro brani a comporre il nuovo album «Alessandro», scaricabil­e sulle piattaform­e digital come Spotify. Per questo nuovo progetto il bellunese Alessandro Minichino (nella foto), in arte «Ale Ice», classe ’99, ha scelto di ripartire dal proprio nome, dalla propria identità, abbandonan­do il rap degli esordi e concentran­dosi su brani intensi e personali, suonati in chiave acustica. «“Alessandro” sono io in musica — spiega Minichino — è un progetto che nasce volutament­e minimal, spoglio da mode, ispirato alla musica degli Anni Settanta e Ottanta per concentrar­si unicamente sulla verità dell’essere se stessi». L’esordio del cantautore a 16 anni quando scrive e pubblica l’ep «È solo l’inizio» (2015). già col nome d’arte di «Ale Ice», lavoro prettament­e rap che segue l’onda emergente del genere, nel quale è presente il «featuring» con «M2k», rapper campano membro della «Double haitch crew». Negli anni successivi registra altri due mixtape «Equilibrio» (2017), dalle rime dirette, in cui riflette su un mondo ingiusto nel quale bisogna trovare posto e «Nirvana» (2018), da cui è stato estrapolat­o il singolo «Tieni duro». Rime e flow lasciate alle spalle, oggi esce questo ultimo Ep «Alessandro», puramente da cantautore e acustico, scritto, cantato e suonato in solitaria con la sola collaboraz­ione di Simone Da Pra in «Nato fuori tempo ».«“Alessandro” nasce in un momento in cui guardandom­i intorno mi sentivo inadatto, fuori posto e tempo — sottolinea Ale Ice — La quantità conta più della qualità e così ritrovare l’essenza della musica non può che voler dire ridurla all’osso, ai soli due strumenti di chitarra e voce».

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