Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Savana Padana» di Righetto, pièce sul Veneto pulp
Torna la pièce tratta dal romanzo dello scrittore padovano Un quadro grottesco tra campi di grano e capannoni
Èstato il romanzo d’esordio di Matteo Righetto nel 2009, Savana Padana, un quadro disincantato e grottesco del territorio veneto chiuso tra il Brenta e il Piovego. Il testo, duttile e ricco di spunti, è approdato con successo sulla scena nel 2018 nella versione teatrale, adattata e diretta da Stefano Scandaletti e prodotta dal Teatro Stabile del Veneto. Lo spettacolo è ora in calendario al Goldoni di Venezia da domani (ore 19) a domenica (ore 16) e verrà poi replicato al Teatro Maddalene di Padova dal 25 febbraio al 4 marzo prossimi. Sul palco, quattro valenti e dinamici attori, Riccardo Gamba, Pietro Quadrino, Davide Sportelli, Francesco Wolf, diretti nei movimenti di scena da Davide Sportelli. Soundesign è Lorenzo Danesin, il disegno luci di Enrico Berardi. «Una rilettura tragicomica, dal sapore pulp – la definisce il regista -, dove seguiamo i personaggi del romanzo nei meandri delle loro losche attività di scambio, infarcite di diatribe, conflitti, inganni: prede, predatori e strategie di sopravvivenza, l’immaginario brutale che divide il forte e il debole». L’ambientazione scenografica è scarna, ma l’immaginario ci porta in un territorio desolato tra i capannoni e i campi di mais, tra gli italiani e gli stranieri più o meno integrati, tra la ricchezza economica e la povertà culturale, che si infiltra dovunque. Siamo a San Vito, un paesino anonimo della campagna veneta. Una sola strada, due bar, uno di fronte all’altro, e la problematica convivenza fra cinesi, zingari e i loschi individui locali. Un paesaggio sonnolento, dove la vita apparentemente sembra svolgersi sempre uguale, senza grandi avvenimenti, tra partite a carte, birre ghiacciate e bestemmie, ma abitata da una violenza che cova sotto le ceneri fino all’esplosione improvvisa e devastante.
In una cornice pulp che richiama la ferocia sopra le righe di Quentin Tarantino, prende forma un Far West in stile padano, tragico e comico al tempo stesso. «Ritengo che il Veneto e il Nordest in generale, offra delle ottime suggestioni per una narrazione pulp/noir ispirata a certa letteratura americana – sostiene Matteo Righetto -. Penso ad autori come Lansdale, McCarthy, Gischler, Lee Burke, Crews, Leonard, tutti calati in un contesto, quello degli stati del profondo sud degli USA, che secondo me ha molti aspetti in comune con il nostro Nordest, come ad esempio il carattere epico della gente, il pregiudizio razziale, la grettezza dei tipi umani, l’ignoranza, la schiettezza e la cultura contadina».