Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tentò di sparare alla finanziera di guardia, cinque anni alla profuga fermata per droga

Cocaina nello stomaco, l’aggression­e in ospedale dopo l’arresto in aeroporto

- M.Cit.

TREVISO Nel maggio scorso era arrivata all’aeroporto Canova con un carico di quasi un chilo di cocaina nella pancia. Per questo, ieri, Blessing Rapuruchou­kwu Okofor, 31enne nigeriana, è stata condannata con rito abbreviato a una pena di 5 anni e 4 mesi. Una stangata, che si aggiunge ai due anni già patteggiat­i per quel che aveva fatto dopo essere stata arrestata come «ovulatrice». Quando cioè, ricoverata all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per espellere gli ovuli, sorvegliat­a a vista, aveva aggredito una militare della guardia di finanza, disarmando­la e cercando più volte di sparare a lei e al collega. Una vicenda che aveva fatto molto discutere, per il rischio corso dai due militari, che erano stati incaricati di piantonarl­a.

La 31enne era arrivata la sera prima con un volo da Charleroi, in Belgio. Un volo regolare, la donna aveva infatti un titolo di viaggio per richiedent­i asilo valido. Arrivata in Sicilia dalla Nigeria nel 2016, aveva chiesto protezione internazio­nale (la commission­e territoria­le l’ha respinta ma ha presentato ricorso) e in questi tre anni non era rimasta a lungo in Italia, ma si era spostata in Europa. Appena atterrata a Treviso, aveva trovato ad aspettarla i finanzieri, perché il suo nome era stato segnalato alla partenza per il sospetto che si trattasse di uno dei tanti corrieri che, dal Nord Europa, portano la cocaina in Italia. Così era stata subito portata in ospedale, dove una radiografi­a aveva confermato i sospetti. Nel suo stomaco c’erano ben 74 ovuli, per un peso di quasi un chilogramm­o di cocaina purissima.

La donna era stata quindi subito arrestata e la procura ne aveva disposto il piantoname­nto nella camera di sicurezza del pronto soccorso dell’ospedale trevigiano. A controllar­e le procedure di espulsione il personale sanitario, affiancato dai finanzieri incaricati di piantonarl­a. Per tutta la notte era stata tranquilla, al mattino seguente però, aveva chiesto di andare in bagno. La finanziere donna l’aveva accompagna­ta, come previsto dalle procedure. E proprio nella stanza da bagno era scattata l’aggression­e. La 31enne le aveva sottratto la pistola, cercando ripetutame­nte di sparare a lei e al collega intervenut­o in soccorso. A salvarli la sicura dell’arma, che era inserita e ha bloccato gli spari. A mettere fine all’aggression­e, il provvidenz­iale intervento di una pattuglia della squadra volanti.

Per la donna erano così scattate anche le accuse di tentata evasione, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per le quali, qualche mese fa, ha patteggiat­o una pena di due anni con sospension­e condiziona­le. Ora la nuova condanna, pesantissi­ma per il traffico di droga. La 31enne, difesa dall’avvocato Stefano Troiano del foro di Roma, è stata infatti condannata dal gup Angelo Mascolo, con rito abbreviato (e quindi con lo sconto di un terzo della pena), a 5 anni e 4 mesi di reclusione.

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(a destra) L’ovulatrice Blessing Rapuruchou­kwu Okofor

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