Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nevegal: stasera apre la «Coca» La nuova gestione ancora non c’è

Maxi-carosello sciistico, la Regione dopo il no del Cai: «Scelta obbligata»

- Moreno Gioli

BELLUNO Nonostante la fitta nebbia che ancora avvolge la nascita della Newco che dovrebbe rilevare gli impianti di risalita del Nevegal, sul Colle la stagione sciistica è finalmente pronta ad entrare nel vivo. Stasera sarà aperta la pista «Coca», il simbolo della montagna cittadina. Un segnale positivo in una stagione nata zoppa, con la dismission­e della seggiovia delle Erte e l’incertezza sul futuro.

Il lavoro però non manca, dice Alessandro Molin, direttore della Scuola sci. «Faccio fatica a esaudire tutte le richieste — spiega — La mancanza di neve nella prima parte di stagione mi ha obbligato a “dirottare” molte società verso gli impianti del Civetta, prestando anche personale. Molti di quei maestri di sci hanno poi preferito restare lì per quest’anno. Così ora molte richieste e meno maestri di quelli necessari. Ma non mi lamento, le persone amano ancora venire a sciare da noi».

Intanto tiene banco la nascita o meno della nuova società di gestione. Il Comune di Belluno spinge per una società mista pubblico-privato che sembra però avere molti ostacoli. Secondo il consiglier­e regionale leghista Franco Gidoni, la società mista non si farà. «Mi risulta sia stato dichiarato ai portatori d’interesse l’impossibil­ità di far nascere una società mista e che si stia ragionando su altre soluzioni» racconta Gidoni. «Il progetto va avanti come da programma» smentisce il sindaco Jacopo Massaro.

Intanto l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, replica — pur non citandolo — al Cai Veneto che aveva bocciato il progetto di maxi-carosello sciistico tra il Bellunese e il Trentino Alto Adige. «Per mantenere la popolazion­e in montagna bosogna assicurare sviluppo e reddito, ma non lo faremo distruggen­do l’ambiente» è il sunto del suo intervento

E buone notizie dalle entrate per Palazzo Rosso.

Sembra rientrare l’emergenza sul taglio al Fondo di solidariet­à che, sui comuni della provincia, avrebbe pesato per oltre un milione di euro, 200 mila solo sul capoluogo: «Pare in vista un trasferime­nto straordina­rio dello Stato da 100 milioni di euro per azzerare o ridurre i tagli ai Comuni virtuosi — annuncia Massaro — Così si dovrebbero placare li timori di noi sindaci». C’è però il paradosso sulle assunzioni. Le amministra­zioni civiche potranno integrare gli organici, ma non il Comune di Belluno, troppo virtuoso: fa pagare poche tasse ai cittadini. E questo lo penalizza. «Eroghiamo servizi con un numero ridotto di dipendenti — commenta Massaro — Servirebbe nuovo personale per rafforzare alcuni settori, ma non lo possiamo fare: il criterio delle entrate lo impedisce. Non vogliamo aumentare le tasse e siamo già al lavoro, con le altre realtà nella nostra situazione, per far fronte a una situazione assurda».

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Ora si scia Riaperta la pista storica sul Colle cittadino

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