Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Regionali, i Cinque Stelle puntano su Cappelletti
L’ex senatore alfiere della corsa solitaria: «Lusingato ma deciderà la base con un voto su Rousseau»
VENEZIA Il suo nome circolava da qualche giorno ai piani alti del Movimento Cinque Stelle, galeotta fu la comparsata - rapidissima, sfuggita ai più in platea - all’assemblea regionale di Selvazzano teatro dello scontro tra il ministro Federico D’Incà e il capogruppo Jacopo Berti sull’alleanza col Pd. L’ex senatore Enrico Cappelletti è, in effetti, il più probabile tra i candidati in lizza per portare la bandiera con le Cinque Stelle alla Regionali contro Luca Zaia se, come pare ormai certo, il Movimento rifiuterà di unirsi al centrosinistra per correre da solo.
Lui al momento resta coperto e soprattutto si premura di rimediare all’idea - potenzialmente esplosiva per chi conosce le chat pentastellate che la sua candidatura sia calata dall’alto, decisa nei caminetti romani, come se il M5s fosse un partito come gli altri: «Chiariamo subito che il nostro candidato presidente verrà scelto con un voto su Rousseau tra quanti, nelle votazioni precedenti, saranno stati scelti per entrate in lista come candidati al consiglio regionale. Per quel che mi riguarda, io al momento non sono candidato neppure a questo secondo incarico, quindi...». Ma la porta non è chiusa, anzi: «Sto facendo le ultime valutazioni, scioglierò la riserva entro la fine della settimana. Certo mi fanno piacere le tante attestazioni di stima che sto ricevendo, specie dai gruppi del Vicentino».
Cappelletti, 52 anni, origini padovane, un passato nella Lega (corse, senza fortuna, alla Camera nel 1996), laurea in Scienze politiche al Bo e studi a Oxford, imprenditore nel settore delle certificazioni green, sposato con due figli, è stato senatore nella scorsa legislatura ed oggi guida lo staff di Vito Crimi, viceministro dell’Interno ma soprattutto «capo politico ad interim» del Movimento, che dai sussurri pentastellati pare abbia dato un via libera di massima.
E per uno che torna da Roma, ce n’è un altro che va: si tratta proprio di Berti, candidato contro Zaia nel 2015 , ora capogruppo, che ha deciso di non ripresentarsi per un secondo mandato in Regione. Già proboviro del Movimento, assumerà un incarico fiduciario nell’attesa di una futura, probabilissima candidatura al parlamento. (ma.bo.)
Berti a Roma
Il capo gruppo non si ricandida, per lui ruolo nel M5S nella capitale