Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Tar: «Via libera ai cimiteri privati per custodire le ceneri del caro estinto»

- Andrea Priante

PADOVA Via libera ai cimiteri privati in Veneto. Con una sentenza pubblicata ieri, il Tar ha stabilito che non possono essere vietati i Luoghi della Memoria, quelle stanze dove - pagando un canone annuale è possibile lasciare in custodia le urne cinerarie. L’idea era venuta alla Memoria Srl, società di Villa Estense che, tra settembre e novembre 2015, aveva aperto, nella città di Padova, cinque locali riservati alla custodia e alla conservazi­one delle ceneri dei defunti. All’epoca l’iniziativa fece scalpore perché era la prima volta in d’Italia che veniva realizzata questa sorta di «cimitero per urne» interament­e gestito da un’azienda privata. Il business della post-cremazione sembrava funzionare: pagando 80 euro l’anno chi non voleva tenere in casa i resti e riteneva scomodo o poco accoglient­e il cimitero cittadino, aveva a disposizio­ne un luogo i cui custodirli in tutta sicurezza. Ben presto però, l’amministra­zione aveva bloccato tutto sostenendo che, stando al regolament­o comunale, le urne potessero essere custodite solo in cimitero o a casa di un familiare. Vietata anche la conservazi­one delle ceneri «con finalità lucrative». La Memoria Srl si era quindi ritrovata a dover chiudere quei cinque locali. Due anni fa, però, è riuscita a far valere le proprie ragioni di fronte alla Corte europea, secondo la quale la normativa in vigore a Padova «produce l’effetto di conferire ai servizi comunali un monopolio della conservazi­one delle urne». Ora il Tar prende atto di quella sentenza e annulla il regolament­o del Comune. Oscar Rossi, che presiede la Memoria Srl, promette: «Presto torneremo a offrire ai padovani questo servizio».

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