Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Tar: «Via libera ai cimiteri privati per custodire le ceneri del caro estinto»
PADOVA Via libera ai cimiteri privati in Veneto. Con una sentenza pubblicata ieri, il Tar ha stabilito che non possono essere vietati i Luoghi della Memoria, quelle stanze dove - pagando un canone annuale è possibile lasciare in custodia le urne cinerarie. L’idea era venuta alla Memoria Srl, società di Villa Estense che, tra settembre e novembre 2015, aveva aperto, nella città di Padova, cinque locali riservati alla custodia e alla conservazione delle ceneri dei defunti. All’epoca l’iniziativa fece scalpore perché era la prima volta in d’Italia che veniva realizzata questa sorta di «cimitero per urne» interamente gestito da un’azienda privata. Il business della post-cremazione sembrava funzionare: pagando 80 euro l’anno chi non voleva tenere in casa i resti e riteneva scomodo o poco accogliente il cimitero cittadino, aveva a disposizione un luogo i cui custodirli in tutta sicurezza. Ben presto però, l’amministrazione aveva bloccato tutto sostenendo che, stando al regolamento comunale, le urne potessero essere custodite solo in cimitero o a casa di un familiare. Vietata anche la conservazione delle ceneri «con finalità lucrative». La Memoria Srl si era quindi ritrovata a dover chiudere quei cinque locali. Due anni fa, però, è riuscita a far valere le proprie ragioni di fronte alla Corte europea, secondo la quale la normativa in vigore a Padova «produce l’effetto di conferire ai servizi comunali un monopolio della conservazione delle urne». Ora il Tar prende atto di quella sentenza e annulla il regolamento del Comune. Oscar Rossi, che presiede la Memoria Srl, promette: «Presto torneremo a offrire ai padovani questo servizio».