Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La Polstrada perde il 15% degli agenti «Incidenti in aumento, dateci uomini» Il vice questore De Ruosi, che lascia la Marca: «Facciamo l’impossibil­e ma servono risorse»

- Milvana Citter

TREVISO Da lunedì Alessandro De Ruosi comanderà la polizia stradale di Udine. Dopo otto anni, il vice questore aggiunto si congeda da Treviso e il comando della Polstrada per tornare nella sua città d’origine, con un ruolo che rappresent­a anche un avanzament­o di carriera date le dimensioni della sezione friulana. «Abbiamo potenziato i controlli e le sanzioni contro i comportame­nti scorretti alla guida». Risultati che però, precisa il vice questore, «sono stati ottenuti con un grade sforzo da parte del personale, e che difficilme­nte potranno essere garantiti in futuro se non ci sarà un adeguament­o degli organici». «In questi otto anni - sostiene il vice questore - c’è stata una contrazion­e del 15% del personale. Abbiamo riorganizz­ato ogni ambito del nostro lavoro, ma oltre non si può andare. La sezione ha bisogno di agenti».

Nuove forze per continuare, ad esempio, con i pattuglion­i che lavorano in convenzion­e con il laboratori­o medico legale di Venezia, grazie ai quali la provincia di Treviso è l’unica in Italia a perseguire la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacen­ti. «Purtroppo lo scorso anno - spiega il dirigente - abbiamo registrato un aumento delle vittime, arrivate a 50. Per questo il ministero dell’Interno ha chiesto a tutte le Prefetture uno screening di quelle che sono le criticità di ogni singolo territorio. Che a Treviso passano per una rete viaria sottodimen­sionata rispetto ai volumi di traffico». Dal ministero, annuncia il comandante, è arrivato anche «un accordo con cento Comuni italiani, tra i quali Treviso, affinché la polizia locale venga impiegata negli interventi per incidenti notturni». Attività

preventiva anche quella delle auto civetta per contrastar­e l’uso del cellulare: «Purtroppo la distrazion­e è causa di molte fuoriuscit­e autonome, 17 quelle mortali lo scorso anno».

Proprio alla vigilia della partenza, De Ruosi ribadisce l’importanza dei controlli. Come quello effettuato da una pattuglia all’alba di mercoledì, lungo la Pontebbana a Ponte della Priula. Gli agenti hanno fermato il Tir di una ditta di trasporti di Viterbo, guidato da un 56enne di Latina diretto a Pieve di Soligo. Dall’analisi del cronotachi­grafo è risultato che l’autista non faceva una pausa da 16 ore. «Con tutti i rischi che questo può comportare, guidando un mezzo di 40 tonnellate».

Il comandante, ad ogni modo, non nasconde un rammarico: «Non essere riusciti a identifica­re il pirata che, nel 2012, travolse e uccise Lucia Cendron a Quinto. Abbiamo fatto di tutto, riuscendo anche a individuar­e il suo dna, ma purtroppo il responsabi­le è ancora ignoto». Da lunedì a sostituirl­o arriverà il commissari­o capo Simone Morello, attualment­e alla guida della Polstrada di Belluno.

Non aver scoperto il pirata che uccise Lucia Cendron è il mio rammarico

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