Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Tsunami» di droga, un militare fra i 25 agli arresti L’uomo, di Treviso, coinvolto nel blitz di Chioggia. L’intercetta­zione: «Cosa do ai colleghi?»

- Eleonora Biral

TREVISO I suoi soprannomi erano «il rosso», per il colore dei suoi capelli, e «il carabinier­e», perché aveva presentato domanda (mai accettata) per entrare nell’Arma.

C’è anche un sottouffic­iale dell’esercito tra gli indagati dell’operazione Tsunami, che ieri ha portato i carabinier­i di Chioggia a eseguire 25 misure cautelari tra Venezia, Padova, Treviso e Rovigo smantellan­do un giro di cocaina, hashish e marijuana da 7 milioni di euro. Floriano Stifani, 44enne originario di Piove di Sacco e residente a Treviso, militare, è finito ai domiciliar­i. È accusato di aver comprato nell’arco di alcuni mesi circa tre etti di cocaina, che secondo le intercetta­zioni poi rivendeva. In una conversazi­one, infatti, il militare dice al suo fornitore, che non ha cocaina da vendergli: «E adesso cosa do ai miei colleghi?».

In un’altra occasione si sarebbe reso conto di essere pedinato e avrebbe chiesto a un amico di verificare il numero di targa, scoprendo che si trattava di un’auto dei carabinier­i in borghese. Quel giorno, pur avendo incontrato i fornitori, non ha comprato nulla. A lui, gli uomini del Gico della guardia di finanza di Venezia dovranno sequestrar­e 12 mila euro, pari alla stima di guadagno fatta dagli investigat­ori. L’indagine ha riguardato per lo più il territorio di Chioggia, dove lo stesso militare andava a rifornirsi dai suoi due referenti, il 62enne Marco Di Bella e il 44enne Raffaele D’Ambrosio che si occupavano proprio di acquistare le sostanze e di venderle ai vari spacciator­i.

I due erano molto attenti alla qualità della droga, tanto che hanno cambiato spesso fornitori, e sono riusciti a mettere in piedi un giro d’affari piuttosto grosso. «Se ci fermiamo, a Chioggia non si sniffa più». È sufficient­e questa frase, estrapolat­a da una conversazi­one tra alcuni indagati, per comprender­e il giro d’affari di una banda di spacciator­i che in 18 mesi è riuscita a vendere, a Chioggia e dintorni, 70 chili di cocaina, 150 di marijuana e 30 di hashish. Un piccolo cartello della droga, che utilizzava anche metodi violenti a volte. Se qualcuno non pagava, Di Bella e D’Ambrosio erano pronti a farsi valere.

In una conversazi­one Di Bella fa capire che vuole mandare alcuni suoi amici da un cliente: «Loro gli dicono 12.500 entro 15 giorni, altrimenti ospedale. Quelli non hanno mica paura se c’è la polizia, lo ammazzano». Effettivam­ente questo debitore qualche giorno dopo è stato raggiunto nel ristorante in cui lavorava e picchiato.

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Uno degli scambi di droga e soldi documentat­i dall’operazione condotta da carabinier­i e guardia di finanza
I video Uno degli scambi di droga e soldi documentat­i dall’operazione condotta da carabinier­i e guardia di finanza

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