Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dopo la notte dei coltelli equilibri stravolti nel Pd

- Di Davide D’Attino

«Bene Lorenzoni, figura indipenden­te e competitiv­a». Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti si compliment­a con il partito veneto per la scelta di Lorenzoni, di cui sono stati registi Andrea Martella e Massimo Bettin. La decisione, però, ha provocato una frattura profonda, che cambia radicalmen­te gli equilibri politici e territoria­li.

Tra i suoi avi, c’è anche il deputato del Regno d’Italia, Pasquale Colpi, sindaco conservato­re di Padova dal 1888 al 1890. La formazione cattolica, con la scuola dalle suore delle Dimesse e gli studi superiori dai preti gesuiti dell’Antonianum. La laurea in Ingegneria Elettrica al Bo a 25 anni e, subito dopo, l’abilitazio­ne alla profession­e. Il master alla Scuola Enrico Mattei di San Donato Milanese, più famosa come Eni Corporate University. L’attività di ricerca in Inghilterr­a, all’Università del Sussex di Brighton. E in mezzo la grande passione per il rugby, intatta, e il ruolo di apertura nel Petrarca. Soprannome, «aperturo». Quindi, a 40 anni, la cattedra di Economia Applicata nell’ateneo della sua città, divisa con la presidenza della Fondazione Fontana. E solo nel 2017, come candidato sindaco della neonata Coalizione Civica, l’esordio in politica con un sorprenden­te 22,8% al primo turno, decisivo per la vittoria al ballottagg­io dell’imprendito­re ed ex patron del Calcio Padova, Sergio Giordani, di cui è vice da due anni e mezzo. Ecco Arturo Lorenzoni, 53 anni, sposato da 27 con Anna, da cui ha avuto tre figli, l’anti-Zaia convinto di potersela giocare. Anzi, di vincere. Un «visionario», dicono. Canzone preferita, «L’ombelico del mondo» di Jovanotti, pare la cinguetti ogni mattina sotto la doccia. Va matto per la cioccolata. E al centro del suo «pantheon» c’è l’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Lingue parlate e scritte: inglese, francese, spagnolo e pure un po’ di cinese. La casa a due passi da Prato della Valle, il «prato senz’erba» da cui sogna Palazzo Balbi. Perché «i sogni – ripete – aiutano a vivere meglio».

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