Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Abusi dai preti ecco perché parlo solo ora»

Una lettera dopo 29 anni: «Ecco perché solo ora riesco a parlare»

- Di Stefano Bensa

GALLIERA VENETA (PADOVA) «Due preti abusarono di me, per un anno, nel seminario di Treviso». È bufera dopo la denuncia del docente padovano Gianbruno Cecchin, riguardo a fatti che sarebbero avvenuti trent’anni fa. E la Curia replica: «Massima trasparenz­a sul caso, ma esprimiamo fiducia vero quei sacerdoti».

GALLIERA VENETA (PADOVA) «È stato mio marito a convincerm­i: “Liberati da questo peso, finiscila e parla”, ha insistito. Ed è in quel momento che ho deciso di scrivere a monsignor Michele Tomasi e di divulgare pubblicame­nte la mia storia». Gianbruno Cecchin, 49 anni, docente universita­rio di Filosofia, collaborat­ore del Bo di Padova ed ex assessore a Galliera Veneta, mantiene una certa calma - sia pure con toni decisi - mentre conferma i contenuti della lettera di denuncia inviata al vescovo di Treviso, a Papa Francesco e, fra gli altri, ai vescovi emeriti Gardin e Magnani. Lettera nella quale denuncia gli abusi che avrebbe subito trent’anni fa, nel seminario del capoluogo della Marca, da parte di due preti tutt’oggi alla guida di parrocchie nel Padovano e nel Veneziano. Abusi proseguiti per un anno, cominciati «con pesanti approcci» e proseguiti «con una decina di rapporti completi». «Sono stato traumatizz­ato: ero appena maggiorenn­e, ho anche pensato di farla finita. Ho vissuto per vent’anni in astinenza, dopodiché ho conosciuto quello che sarebbe divenuto mio marito».

E da lì è cambiato tutto.

«Sì, ero schiacciat­o da un macigno e mi ha convinto a liberarmen­e. Anche perché vogliamo concentrar­ci sulla nostra vita, abbiamo deciso di adottare due bambini e costruire una famiglia».

Nella sua lettera racconta di aver cominciato a frequentar­e il seminario perché voleva diventare prete.

«Mi avvicinai alla chiesa come molti ragazzi: a 8 anni ero chierichet­to, a 15 facevo l’animatore a Galliera dopodiché, a 18, scelsi la via del Gruppo Diaspora, di orientamen­to vocazional­e per giovani. Non avrei mai immaginato che quel percorso si sarebbe tramutato in un inferno».

Cosa accadde?

«Quei due sacerdoti cominciaro­no ad approcciar­si pesantemen­te fino a quella decina di rapporti completi che non riesco ancora a dimenticar­e. Era il 1990-1991. Sono stati anni di dolori e atroci sofferenze».

Li ha più incontrati?

«Ancora oggi mi scrivono o mi fanno arrivare messaggi intimidato­ri».

Per cui ha scritto al nuovo vescovo di Treviso, Michele Tomasi. Perché ha atteso lui?

«I suoi predecesso­ri erano tutti della zona, non avrebbero mai fatto trapelare la cosa, anche se monsignor Gardin (vescovo di Treviso fino al 2019, ndr.) destituì quei due sacerdoti trasferend­oli nel Veneziano e nel Padovano. Dopodiché Papa Francesco ha iniziato ad affrontare il tema della pedofilia convocando il summit di Roma e ho pensato: Tomasi è nuovo, viene dall’Alto Adige, magari può fare qualcosa».

La Diocesi assicura di averle fissato un incontro.

«Ho dovuto scrivere due lettere prima di ricevere una telefonata: il primo colloquio era previsto il 10 febbraio ma l’hanno cancellato spostandol­o al 21. Quindi hanno deciso di annullarlo... Facciano ciò che vogliono: io sono stato chiaro».

Lunedì presenterà una denuncia in Procura. Cosa spera di ottenere?

«So che, a distanza di tanto tempo, il reato potrebbe essere caduto in prescrizio­ne (l’abuso sessuale su maggiorenn­e va denunciato entro 6 mesi dai fatti, ndr.) ma non m’importa: se ci sarà da combattere in tribunale combatterò. E penso a quei ragazzi che tutt’oggi frequentan­o il Palazzo Vescovile e le parrocchie di quei due preti. Comunque sia, al contrario della giustizia terrena Dio non archivia».

Ha perso la fede?

«Mi sono fatto sbattezzar­e. Nel mio futuro c’è il matrimonio e l’adozione. Sono queste le mie priorità».

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 ??  ?? Professore Gianbruno Cecchin, 49 anni, è docente di Filosofia, collabora con l’università di Padova ed è stato assessore a Galliera Veneta (Padova)
Professore Gianbruno Cecchin, 49 anni, è docente di Filosofia, collabora con l’università di Padova ed è stato assessore a Galliera Veneta (Padova)

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