Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Quasi primavera e al mercato spuntano asparagi e insalata novella

- Silvia Moranduzzo

PADOVA È come se il clima si prendesse gioco di noi. L’inverno è stato caratteriz­zato da temperatur­e sopra la media e in questi giorni si sono toccate punte di 17 gradi di massima in pianura (tra i 9 e gli 11 gradi in montagna). Non c’è da stupirsi, quindi, se ieri mattina al mercato coperto di Campagna Amica di Padova, in via Vicenza, siano comparsi asparagi, insalata novella e chiocciole di Lozzo Atestino, prodotti che avremmo dovuto vedere in commercio dalla fine di marzo.

«Siamo i primi in Italia a mettere in vendita l’asparago – commenta Paolo Minella, responsabi­le del settore ortofrutta di Coldiretti Padova – Ai piedi dei Colli Euganei la temperatur­a del terreno è sensibilme­nte più elevata, a causa dell’origine vulcanica. Questa caratteris­tica unita alle temperatur­e sopra la media che stiamo registrand­o hanno accelerato la maturazion­e». Il problema non sarebbe tanto quello di avere i prodotti sulle nostre tavole prima del tempo quanto le possibili gelate tra aprile e maggio.

«In caso di bruschi cali della temperatur­a, come l’anno scorso – continua Minella – Il fiore o il frutticino si “lessano”, cioè marciscono e si perde la produzione. Ma c’è anche il problema degli insetti e delle malattie fungine». Avendo avuto, infatti, un inverno mite gli insetti, primo fra tutti la cimice asiatica che ha causato milioni di euro di perdite lo scorso anno, continuano a riprodursi aumentando in numero mentre l’elevata umidità fa sì che le malattie fungine prolifichi­no. Solo a Padova si può parlare di circa 80 milioni di euro di danni causati da cimice asiatica e cambiament­i climatici. «Volevamo iniziare alcune sperimenta­zioni per allontanar­e la cimice asiatica a metà marzo ma credo comincerem­o prima – dice Minella – Anche la mancanza di piogge creerà un problema, soprattutt­o per mais, soia, barbabieto­la da zucchero e tutte quelle colture che fino a qualche anno fa riuscivano a crescere solo con l’acqua piovana. Senza acqua non c’è agricoltur­a e credo dovremo ripensare il modo di coltivare. Alcuni agricoltor­i hanno già adottato l’irrigazion­e a goccia, cioè il getto d’acqua mirato, oppure le manichette sotterrane­e che rilasciano una goccia al secondo proprio sotto le radici della pianta». Nei prossimi giorni è previsto un modesto calo delle temperatur­e con lievi piogge sulle Prealpi e sulle Dolomiti mentre nel resto del Veneto non ci saranno grossi cambiament­i.

Minella (Coldiretti) Senza acqua non c’è agricoltur­a e credo dovremo ripensare il nostro modo di coltivare alla luce di questo clima

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy