Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bullo, ritorno al Palaverde per la «Old star»

Il play di Cecina sarà in campo sabato prossimo: «Tuffo in un mare di ricordi dolcissimi»

- R. T.

Tredici stagioni e 233 presenze, 1724 punti segnati. Due scudetti, quattro coppe Italia e una Coppa Saporta. Se c’è un giocatore che a Treviso ha lasciato il segno, questo è Massimo Bulleri.

Il play di Cecina è stato un idolo per generazion­i di tifosi trevigiani, che sabato prossimo potranno tornare a vederlo calcare il parquet del Palaverde in occasione dell’Old Star Game. «Sarà un tuffo in un mare di ricordi dolcissimo e sarà un grande piacere rivedere persone con cui ho condiviso esperienze indimentic­abili — ricorda Bulleri, 42 anni, oggi vice allenatore a Ravenna in A2 — molte delle quali sono appese al palazzetto negli stendardi commemorat­ivi. Sarà bello rivederci e ricordarci come eravamo allora, più che quello che siamo oggi...». Bulleri a Treviso, per tutti «Bullo», ci è arrivato giovanissi­mo e se n’è andato da campione, prima di tornare per le ultime stagioni dell’èra Benetton, con tanto di gradi da capitano: «Sono arrivato a 18 anni quando ero Juniores e guardavo le partite nella tribunetta del settore giovanile — sorride — poi ho cambiato posto all’interno del Palaverde, mi sono guadagnato la chiamata in panchina e da lì ho scalato dall’ultimo al penultimo posto fino ad arrivare al ruolo di capitano, compiendo l’intero excursus in quella società. Fu decisiva la programmaz­ione di un club come la Benetton di allora, la grande differenza rispetto a vent’anni fa ed oggi è quella; la capacità di programmar­e alla base del modello sportivo Benetton fu il pilastro della mia carriera, dal reclutamen­to al prestito per crescere e farsi le ossa fino all’occasione per dimostrare di poter scalare posizioni. Con me ha funzionato tutto».

Tante le emozioni e i ricordi che legano il play toscano alla maglia trevigiana, ma uno in particolar­e lo porta ancora nel cuore: «La semifinale di Eurolega contro Siena, nella quale segnai una tripla decisiva, è un ricordo molto piacevole — sottolinea — poi ce ne sono tante, dagli scudetti alle Coppe Italia, che faccio fatica ad mettere in ordine l’una davanti all’altra; quella partita a Barcellona, per l’episodio del canestro al termine di una gara dove né io né la squadra facemmo cose particolar­mente egregie, e per l’importanza della gara, è quella che mi viene in mente prima delle altre». E assieme a Bulleri, sabato prossimo, ci sarà un’altra grande stella del firmamento benettonia­no: Bostjan Nachbar, la 39enne ala slovena che a Treviso militò dal 2000 al 2002 vincendo scudetto e Supercoppa con Mike D’Antoni in panchina, prima di spiccare il volo in Nba.

«Sarà una serata speciale e una grande occasione per rivedere i miei compagni — dice — con i quali ho trascorso momenti felici. L’ultima partita che ho giocato al PalaVerde risale al 2002. Non vedo l’ora di giocare».

Massimo Bulleri L’emozione più forte? Forse la tripla decisiva nella semifinale di Eurolega contro Siena

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Grande ex Massimo Bulleri al Palaverde, per lui due scudetti a Treviso

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