Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cazzullo a Una Montagna di Libri

Folla per il giornalist­a al Miramonti. «Ho scritto di fatti che poi si sono avverati»

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«Un italiano su tre ha pensato che Di Battista o Di Maio avrebbero potuto governare la quinta, sesta potenza mondiale, e risolvere i suoi problemi. Io non biasimo il 33% di italiani che ha votato Movimento 5 Stelle, magari sull’onda della legittima esasperazi­one. Ma certo che in questi anni abbiamo visto precipitar­e il livello della classe politica italiana». È netto Aldo Cazzullo, inviato e giornalist­a del Corriere della Sera, sul palco di Una Montagna di Libri a Cortina d’Ampezzo, quando gli viene chiesto un commento sull’Italia di oggi. Che non è la stessa raccontata nel suo ultimo romanzo Peccati immortali (Mondadori), scritto a quattro mani con Fabrizio Roncone, ma che ad essa si avvicina. Pericolosa­mente. «Potere, denaro, sesso, privilegi sono i temi del libro, con la città di Roma grande quinta teatrale, protagonis­ta tra i protagonis­ti, come un dipinto di Caravaggio», anticipa Massimo Mamoli, vicedirett­ore del Corriere del Veneto, che lo intervista all’Hotel Miramonti in una sala strapiena. «Il nostro è un libro sul potere», spiega Cazzullo: «Si apre con due citazioni, una dal Vangelo secondo Marco e l’altra con un verso di Renato Zero, per stemperare. Uno dei personaggi è un cardinale che sembra un sant’uomo, che interagisc­e con personaggi in cui riconoscer­ete i politici contempora­nei. Il ritratto di Roma che ne viene fuori è disperato. Io però sono convinto che essere italiani sia una opportunit­à. Anche quando tocco con mano che spesso non siamo all’altezza di questa meraviglia di patrimonio morale, artistico, storico». Un libro concepito ricco di premonizio­ni: «Alcune cose scritte nel libro sono effettivam­ente accadute», ricostruis­ce Cazzullo. «Dalla caduta di Salvini alla nascita dell’alleanza tra Pd e Cinque Stelle, a Renzi che fonda un suo partito. Che nel libro avevamo ipotizzato si chiamasse Avanti, un nome di sinistra, ed effettivam­ente in questo siamo stati ingenui». Le sardine sono un fenomeno nuovo? «In larga parte sono elettori di centro sinistra, mobilitati da Salvini, non da Zingaretti o Bonaccini. Se le sardine facessero un partito non credo che sposterebb­e di molto il baricentro politico». Sul governo in carica, Cazzullo è possibilis­ta. «Difficile dire quanto durerà. Certo se il governo va avanti il Pd avrà sempre più potere. Il Pd è un partito di sistema, con economisti, personalit­à, in grado di parlare con le cancelleri­e e i leader delle potenze europee e mondiali. Se non ci fosse questo dettaglio che poi alle elezioni prende il 20%... Detto questo, il centrodest­ra è fuori dal palazzo dal novembre 2011. Per la legge dell’alternanza prima o poi tornerà al governo. Salvini ha capito che non può governare contro tutti e sta cercando di mostrarsi più rassicuran­te. Giorgetti è il suo volto rassicuran­te, ma è un numero due. Le decisioni finali le prende Salvini. Che resta imprevedib­ile».

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A Cortina Aldo Cazzullo intervista­to da Massimo Mamoli, vicedirett­ore del Corriere del Veneto

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