Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Chiesti 50 anni per i venetisti del tanko

Le richieste del pm per i 15 imputati. Contin: «Volevamo abbattere la statua di Vittorio Emanuele II»

- Di Antonio Andreotti

CASALE DI SCODOSIA (PADOVA) Il pm di Rovigo ha chiesto complessiv­amente 50 anni di condanne per i 15 venetisti accusati di avere costruito il tanko.

Cinquant’anni complessiv­i di condanne per la costruzion­e del «tanko», la ruspa blindata e sormontata da un cannoncino dei venetisti che fu sequestrat­a in un capannone a Casale di Scodosia il 2 aprile del 2014. Questa la richiesta avanzata ieri in aula dal pm Sabrina Duò nei confronti di 13 dei 15 imputati – 11 dei quali veneti - accusati di fabbricazi­one e detenzione di arma da guerra.

Ieri uno degli imputati principali - l’artigiano 77enne di Casale di Scodosia Flavio Contin, che nel 1997 fu uno degli 8 Serenissim­i dell’assalto al campanile di San Marco a bordo di un residuato bellico della seconda guerra mondiale - ha dato, a margine del processo, la sua versione sul motivo per cui venne costruito il tanko: «Non era una rievocazio­ne dell’assalto a San Marco. Noi volevamo abbattere la statua di re Vittorio Emanuele II in riva degli Schiavoni a Venezia, un Savoia traditore. Il cannoncino non sparava, era solo simbolico». Contin si riferisce al plebiscito del 1866 che sancì l’unione del Veneto al neonato Regno d’Italia e che, secondo i venetisti, sarebbe il risultato della pressione politica di casa Savoia, che avrebbe dato largo spazio a brogli e scorrettez­ze.

Tornando al processo, che dovrebbe chiudersi il 17 marzo, queste le richieste del pm: cinque anni ciascuno di reclusione per Flavio Contin, per il 65enne Massimo Luigi Faccia di Agna (Padova), anch’egli un ex Serenissim­o, e per il 58enne di Bovolone (Verona) Tiziano Lanza, in quanto considerat­i gli ideatori del tanko. Tre anni e mezzo di condanna per: il 52enne Marco Ferro di Arquà (Rovigo); il 56enne Luca Vangelista (Verona); Antonio e Monica Emanuela Zago (rispettiva­mente 47enne di Bovolone e 53enne di Isola della Scala), il 53enne Andrea Meneghelli di Bovolone; il 52enne Corrado Turco di Bovolenta (Verona); il 77enne Severino Contin di Urbana (Padova); il 71enne Pierluigi Bocconello di Chivasso (Torino); il 39enne Michele Cattaneo di Castelli Calepio (Bergamo); il 50enne Stefano Ferrari di Sulzano (Brescia). Chiesta l’assoluzion­e, invece, per il 58enne Sergio Bortotto di Villorba (Treviso) e per il moldavo 38enne Alexandru Budu di Cremona.

Il processo si gioca tutto sulla qualificaz­ione del tanko come arma da guerra. Se, stando all’accusa, per mettere fuori uso il tanko sormontato dal cannoncino «si doveva fare ricorso a uno scenario di guerra», come sostenuto in udienza da un consulente del pm Sabrina Duò, per le difese la ruspa blindata non era nemmeno un’arma.

Il processo sul tanko nasce come filone autonomo da un’inchiesta della Procura di Brescia sull’indipenden­tismo veneto e lombardo che, nell’aprile 2014, portò a 24 arresti di numerosi militanti del movimento indipenden­tista. Tra questi l’ex parlamenta­re e fondatore della Liga Veneta, Franco Rocchetta (poi prosciolto) e gli ex Serenissim­i Luigi Faccia e Flavio Contin. Secondo la procura bresciana, le persone arrestate allora facevano parte di «un gruppo riconducib­ile a diverse ideologie di tipo secessioni­sta che aveva progettato iniziative anche violente finalizzat­e a sollecitar­e l’indipenden­za del Veneto e di altre parti del territorio nazionale».

Un’inchiesta che aveva fatto molto discutere per la pesantissi­ma accusa di associazio­ne eversiva dell’ordinament­o dello Stato, ma che poi si è sfilacciat­a col passare del tempo. Nella prima udienza a Brescia, a fine 2017, il collegio giudicante diede ragione alle istanze degli avvocati difensori, trasferend­o tutto a Rovigo. La chiusura indagini della Procura rodigina ha ridimensio­nato ad associazio­ne sovversiva la contestazi­one nei confronti dei militanti dell’associazio­ne «L’Alleanza». Un’accusa che non ha retto al vaglio dell’udienza preliminar­e del luglio 2018 e che portò a trenta assoluzion­i. Fu in quella circostanz­a, poi, che vennero rinviati a giudizio i 15 attuali imputati a processo per il tanko.

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 ??  ?? Sotto sequestro Il tanko, la ruspa blindata costruita dai venetisti in un capannone a Casale di Scodosia (Padova)
Sotto sequestro Il tanko, la ruspa blindata costruita dai venetisti in un capannone a Casale di Scodosia (Padova)

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