Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lotta allo smog, gli artigiani ai sindaci: «Coinvolgeteci»
TREVISO Gli artigiani chiedono di essere parte attiva del «protocollo aria» della Provincia, lanciato due giorni fa senza però il contributo di chi tecnicamente e concretamente si occupa di caldaie e impianti. «Abbiamo mille imprese con tremila dipendenti a Treviso, siamo stati i primi a evidenziare che intervenire sul riscaldamento, sia pubblico che privato, era più importante delle limitazioni al traffico veicolare, e riteniamo che i professionisti del settore debbano essere coinvolti nella stesura dei bandi e dei progetti». Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato, commenta così il protocollo siglato al Sant’Artemio con Arpav, Usl, Anci e Camera di Commercio: l’elemento centrale è un incremento sulla tariffa ambientale dovuta alla Provincia nella bolletta dei rifiuti, che passa dal 3 al 5%. La cifra raccolta (circa 2 euro a trevigiano all’anno, per un valore nel 2020 di 1,6 milioni di euro e 5 milioni nel triennio) consentirà di emettere un bando per incentivare la sostituzione delle vecchie caldaie, con l’obiettivo di abbattere le polveri sottili che ogni inverno diventano un’emergenza sanitaria e ambientale nella Marca e in tutta la Pianura Padana. La centralina di Treviso ha registrato fino a ieri 41 sforamenti di Pm10 (in un anno dovrebbero essere al massimo 35) e un terzo delle emissioni nocive deriva proprio dalle caldaie. Confartigianato si mette a disposizione delle istituzioni. «L’aumento della tassazione non è una scelta che rende felici, ma se le risorse vengono destinate integralmente a questa emergenza va bene – spiega Sartor -. È vero che due caffè all’anno non sono molti, ma è importante che il sacrificio si trasformi in un beneficio per tutta la comunità. Sarà anche un’occasione per dare lavoro alle nostre molte imprese che garantiscono un servizio di qualità. I nostri professionisti possono dare un contributo serio ed efficace, finalizzato all’intervento sugli impianti, che contribuirà a ridurre l’inquinamento e i consumi in bolletta per i cittadini e le aziende». Lancia quindi un appello agli amministratori locali: «Non pensino solo agli incentivi territoriali, ma anche a sensibilizzare l’utilizzo degli incentivi nazionali per il miglioramento delle caldaie». (s.ma.)