Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Innovation Valley Nasce la mappa dell’industria per lo sviluppo

- M. G.

BELLUNO Lotta allo spopolamen­to, Confindust­ria Belluno Dolomiti ci crede, puntando sull’innovazion­e. «Dolomiti Innovation Valley: sfide dell’innovazion­e a Nordest», questo il titolo dell’incontro che si terrà lunedì — dalle 16.30 alle 18 — nell’aula magna dell’«Hub Veneto delle Dolomiti–Luiss business school» del capoluogo. L’iniziativa, promossa dall’associazio­ne degli industrial­i e da «Industrio Ventures», è finalizzat­a a fare rete e connettere tra loro territori montani dal forte dinamismo imprendito­riale. Praticamen­te una «Silicon Valley» in salsa dolomitica.

«La nostra idea — spiega il presidente di Confindust­ria Belluno, Lorraine Berton — è di mettere in rete tutti i poli di eccellenza nell’ambito della ricerca applicata, dell’innovazion­e e dell’alta formazione che operano nell’area delle Dolomiti. Per attrarre i migliori talenti dobbiamo raccontare al mondo che, tra le montagne più belle del pianeta, ci sono aziende votate all’internazio­nalizzazio­ne e all’innovazion­e. E un ecosistema che non ha nulla da invidiare a quello delle grandi città: la

Dolomiti Innovation Valley è questo».

Lo sbocco a nord autostrada­le ad alta tecnologia è invece la ricetta anti-spopolamen­to che da tempo vuol mettere in campo l’associazio­ne «Vivaio Dolomiti».

Che se la prende con le posizioni ideologich­e di chi non vuole il collegamen­to.

«La Convenzion­e delle Alpi firmata nel 1991 non dice che non si possono costruire nuove autostrade — spiegano i responsabi­li dell’associazio­ne — Parla di sviluppo dei trasporti sostenibil­e. Dice che, in mancanza di altre possibilit­à viarie, anche l’autostrada è possibile. Basta leggere l’articolo 2, comma 2, dedicato ai trasporti». Per «Vivaio Dolomiti» è anche il tempo di guardare avanti. «La convenzion­e è di 30 anni fa, ma oggi ci sono veicoli elettrici, nuove tecnologie e strumenti per rendere il prolungame­nto dell’A27 anche più sostenibil­e della ferrovia. Alla quale, tra l’altro, non siamo contrari. E sfatiamo anche il tabù austriaco. Venerdì scorso il deputato della Carinzia, Christian Rugger, ha auspicato uno sbocco a sud per la sua regione, guarda caso corrispond­ente allo sbocco a nord per il Bellunese».

Per il deputato Pd Roger De Menech, infine, la lotta allo spopolamen­to passa anche attraverso i servizi sanitari. «Il Fondo per i Comuni di confine, da me presieduto — spiega — ha investito risorse ingenti sugli ospedali di Agordo, Feltre e Lamon. E si sono aggiunte le risorse dalla Fondazione Cariverona e le ingenti donazioni di alcuni privati per il rinnovo di macchinari sofisticat­i dell’ospedale di Belluno».

A27 a nord e sanità Autostrada, «Vivaio Dolomiti» insiste

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