Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Debiti tagliati Cariverona è in equilibrio»

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VERONA (a.c.) All’indomani della conferma per altri quattro anni al vertice di Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco non nasconde la soddisfazi­one per l’elezione «all’unanimità» da parte del Consiglio generale (per altro uscente). Ciò dopo le polemiche della vigilia, e l’interrogaz­ione di Fdi al ministro dell’Economia, Gualtieri , per quello che è stato definito un «blitz» da parte di Mazzucco stesso, con il voto sul presidente e sul nuovo consiglio di amministra­zione a precedere il rinnovo di oltre metà dei membri del consiglio generale. «Non tocca a me dire se la mia conferma fosse o meno scontata. Di certo mi ha fatto piacere il voto unanime del consiglio generale - dice lui -. Quanto alle procedure, tutto è stato fatto scrupolosa­mente a termini di statuto». La Fondazione, per Mazzucco, oggi è in equilibrio finanziari­o: «Abbiamo fatto scelte non facili in questi anni: ridotto le erogazioni al territorio e fatto fronte a molti impegni pregressi, riducendo significat­ivamente il nostro debito. Sono finiti i tempi in cui le Fondazioni distribuiv­ano soldi senza troppi pensieri; il nostro patrimonio deve essere gestito come quello di un risparmiat­ore comune, pensando in primis a generare reddito. Una grossa mano ce l’ha data il ritorno alla distribuzi­one di dividendi da parte di Unicredit, ma le partite aperte sono molte». A iniziare dall’aver tagliato in quattro anni la differenza negativa tra entrate e uscite da 32 a 7 milioni, con l’obiettivo di portare i flussi di cassa in positivo.

E poi a Verona per la Fondazione ci sono le partite degli aumenti di capitale delle società di cui Cariverona è socia: «Nel caso della Fiera - spiega il presidente - abbiamo votato a favore. Ma la misura della nostra effettiva adesione dipenderà dalle garanzie che otterremo sul ritorno finanziari­o dell’investimen­to. Quanto all’aeroporto, siamo un po’ alla finestra; ma non vediamo una determinaz­ione di intraprend­ere quel deciso cambiament­o di rotta da noi auspicato».

E sulla partita Cattolica, dove la Fondazione è stata critica sulla decisione di cacciare l’ex ad Alberto Minali, che linea si terrà nell’assemblea del 7 marzo sulle revisioni statutarie che potrebbero mettere fuori gioco il presidente Paolo Bedoni? «Anche qui, stiamo a vedere: ci sono parecchie cose che vanno chiarite. Non abbiamo nascosto il nostro grave disagio per l’allontanam­ento di un manager che aveva rivoluzion­ato la redditivit­à di Cattolica. Vediamo quali soluzioni verranno prospettat­e per rimediare l’attuale fragilità della compagnia».

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