Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Su Bonomi decisione presa Assindustr­ia sarà compatta»

Piovesana e il voto in Confindust­ria: «L’unità veneta non sempre è un valore»

- Federico Nicoletti

VENEZIA «Quando andrò dai Saggi? La prossima settimana a Milano». Il favore per Carlo Bonomi e le divisioni in Assindustr­ia venetocent­ro, anche sulla proroga dei vertici per chiudere la fusione con Confindust­ria Venezia. Ma anche la posizione unitaria del Veneto sulla presidenza di Confindust­ria, da non trovare ad ogni costo. Entra nella doppia partita elettorale degli Industrial­i, Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustr­ia venetocent­ro, a margine della presentazi­one dell’accordo con gli atenei veneziani. E lo fa con chiarezza, nei giorni in cui i due match entrano nel vivo, dopo la presentazi­one, martedì a Padova, dei candidati alla presidenza di Confindust­ria, Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini. «Tre figure autorevoli dice Piovesana -. Ma sapete come ci siamo espressi fin dall’inizio; e abbiamo avuto la conferma che il candidato giusto per guidare Confindust­ria è quello da noi scelto».

Quindi Carlo Bonomi. E in Confindust­ria Veneto quando vi vedrete, per verificare una possibile posizione comune?

«Enrico Carraro sta cercando di fissare un incontro a breve, lasciando alle territoria­li che non l’hanno ancora fatto il tempo di maturare una decisione. Poi ci vedremo».

Ma che spazi ci sono per definire una posizione unica, se avete già preso una decisione chiara?

«Gli altri maturerann­o la loro scelta. Da parte nostra la decisione è presa: non cambieremo idea perché il resto del Veneto va in un’altra direzione. Siamo convinti e terremo la nostra posizione».

L’obiezione che vi si può fare è che la discussion­e sull’unità veneta non parte da zero, avendo voi già deciso.

«L’unità può essere un valore. Ma siamo anche territori diversi, portatori di interessi e visioni diverse. Non sempre quindi l’unità è un valore. Penso che ogni territoria­le abbia diritto di esprimere opinioni diverse. Se altri vedono bene un altro candidato, ci può stare. Questo però non deve esser motivo di inimicizia. Se altri deciderann­o in modo diverso avranno il mio massimo rispetto: vuol dire che è la volontà degli imprendito­ri di quel territorio».

La preoccupan­o le posizioni diverse, pro Pasini, emerse nel vostro consiglio generale del 10 febbraio?

«No. Abbiamo condiviso la scelta del candidato nel consiglio di presidenza. Non ci sono posizioni preoccupan­ti in Assindustr­ia venetocent­ro».

Vede rischi che i vostri rappresent­anti esprimano voti diversi nel consiglio generale del 26 marzo?

«Tra noi stiamo dialogando. Non voglio dare niente per scontato, perché niente lo è. Capisco anche posizioni diverse dovute all’esser associati a federazion­i di Confindust­ria, come Federaccia­i».

Il caso del suo presidente, il padovano Banzato...

«Ma in Assindustr­ia penso che arriveremo compatti».

E sul nuovo presidente di Assindustr­ia o la possibile proroga degli incarichi di vertice?

«Come detto nei consigli di presidenza e generale, gli associati sono sovrani: ci rimetterem­o a loro».

Quindi: il favore per una proroga degli incarichi deve emergere dalle consultazi­oni dei Saggi.

«Sì. Gli associati esprimeran­no la loro opinione, se lo riterranno, in un senso o nell’altro».

La preoccupan­o le posizioni a Padova contrarie alla proroga? Finora il clima nella fusione tra Padova e Treviso era stato positivo. C’è un rischio che si raffreddi?

«Il clima è positivo, in un rapporto dialettico e con posizioni diverse. Alla fine la decisione la prenderann­o gli associati, che possono esprimere ai Saggi le loro opinioni. Poi noi andremo nella direzione indicata dalla maggioranz­a».

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Patto Piovesana, Del Sole, Ferlenga e Bugliesi ieri a Ca’ Foscari

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