Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Safilo, pronto l’accordo. Lavoratori in uscita, la Regione paga la formazione a chi li riassume

- Gianni Favero

VENEZIA Safilo, si va completand­o il puzzle dell’accordo definitivo che sindacati e azienda potrebbero firmare e e portare al ministero per lo Sviluppo economico per gestire la crisi. Ieri, a Mestre, il coordiname­nto delle segreterie sindacali di tutti i territori coinvolti (Belluno, Udine, Padova e Venezia, oltre a quelle regionali), hanno abbozzato lo schema complessiv­o che aspetta, di fatto, solo il via libera delle assemblee di Longarone, da convocare la prossima settimana.

Cioè l’ambito in cui i lavoratori saranno chiamati a votare un’intesa che prevede un anno di contratto di solidariet­à, rinnovabil­e per altri dodici mesi (meglio se si chiude con due anni interi da subito) e grazie alla quale i 400 esuberi bellunesi, nell’insieme dei 700 indicati dal piano di ristruttur­azione del 10 dicembre, sarebbero azzerati. Il modulo di Longarone, nel disegno globale, andrebbe ad aggiungers­i a quello già ratificato alcuni giorni fa dai 250 dipendenti friulani, il cui stabilimen­to sarà chiuso o venduto (cassa integrazio­ne straordina­ria dal 1. luglio, incentivi all’esodo, azioni di ricollocam­ento e incarico ad un advisor per la ricerca di compratori della fabbrica), e quello di Padova, in cui i 50 addetti in eccesso potranno ottenere incentivi monetari a fronte di dimissioni spontanee.

Per tornare a Longarone, vanno intanto moltiplica­ndosi le voci di passaggi di operai da Sàfilo a Thelios (la joint venture fra Lvmh, proprietar­ia del marchio Dior, e Marcolin), nonostante la società italofranc­ese neghi il fenomeno. La sua portata sarebbe in ogni caso limitata e classifica­ta fra gli spostament­i fisiologic­i fra aziende dello stesso settore. La dinamica potrebbe però registrare una accelerazi­one grazie a misure di supporto alla formazione e alla riqualific­azione dei lavoratori dell’occhialeri­a messe in campo dalla Regione. Qualsiasi azienda del distretto vorrà accogliere nel proprio organico maestranze in uscita da Safilo, in pratica, vedrà finanziato il percorso di addestrame­nto ai nuovi incarichi a favore dei neoassunti. Si tratta di risorse, precisa tuttavia l’assessore veneto al Lavoro, Elena Donazzan, che potranno esser impiegate anche nei casi di riqualific­azione interna, così come avvenne, ad esempio, alcuni anni fa, per rimettere in pista lo stabilimen­to Electrolux di Susegana nel quale centinaia di licenziame­nti furono scongiurat­i grazie a un’intesa con il governo.

Va comunque ricordato che la questione formazione rimane fra le priorità nel percorso d’indagine e revisione strategica del distretto bellunese dell’occhialeri­a avviato con la prima convocazio­ne degli Stati generali, il 15 novembre. Una seconda sessione è stata intanto fissata per il 16 marzo, sempre a Longarone, quando sarà portato anche il materiale prodotto ieri nella prima riunione di un gruppo di lavoro convocato sempre dalla Regione e ancora nel centro bellunese - per raccoglier­e spunti e proposte sul tema del rapporto fra Made in Italy e occhialeri­a. Al tavolo parti sindacali e datoriali, fra cui Kering, Thelios, Fedon e la stessa Safilo, oltre a sigle associativ­e come Confartigi­anato, Federottic­a e Certottica.

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La protesta dei lavoratori Safilo a dicembre, all’annuncio dei 700 esuberi nel nuovo piano industrial­e
Ansia La protesta dei lavoratori Safilo a dicembre, all’annuncio dei 700 esuberi nel nuovo piano industrial­e

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