Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Saldi piatti, i negozi traslocano sul web
Treviso, sempre più esercizi del centro storico vendono su Internet la loro merce
TREVISO I saldi «sono piatti e senza sorprese» secondo Federmoda, mentre la merce arriva e parte dal centro di Treviso a bordo di corrieri che ogni giorno riempiono la città e le ztl. Segno che qualcosa si muove ma, forse, in un’altra direzione. Se i saldi sono fermi a una spesa pro capite intorno ai cento euro e contano poco per rilanciare i bilanci, la nuova frontiera dei ricavi corre sui portali dello shopping on line che funzionano tutto l’anno.
TREVISO I saldi tentennano in negozio, «sono piatti e senza sorprese» secondo Federmoda, mentre il viavai di furgoni non si ferma: la merce arriva e parte dal centro di Treviso, ogni giorno i corrieri riempiono la città e le ztl. Segno che qualcosa si muove ma, forse, in un’altra direzione. Quella che corre sui portali dello shopping on line e che si basa sempre più sul trasporto in abbinata al servizio al banco. Il monitoraggio di Confcommercio sulle svendite stagionali offre numeri e una riflessione su come sia cambiata la voglia di fare spese nelle città. È un mondo in evoluzione, sia per il consumatore che per l’imprenditore. Si compra e si vende tutto l’anno: gli sconti ormai sono diffusi sotto il nome di promozioni varie ed eventuali e in rete si fa shopping a ogni ora, anche a negozi chiusi.
La tendenza dei saldi nella Marca è in linea con il resto del territorio nazionale: consumatore medio spende tra i 98 e i 110 euro. «Non servono a dare liquidità, spesso non sono molto significativi, come ormai da anni» spiega il presidente di Federmoda Guido Pomini. Cambia molto invece la mappa temporale per il commercio tradizionale: «A gennaio l’incremento delle vendite è variabile, a inizio mese il fatturato aumenta per il 40% delle imprese intervistate, mentre a fine mese solo per il 3%, segno evidente che l’appeal si esplicita nelle prime settimane». Una battaglia che il comparto moda di Confcommercio conduce da molto tempo: «I saldi vanno spostati, non più a inizio gennaio ma al primo sabato di febbraio, e la loro durata deve essere ridotta. Dopo tre settimane l’interesse dei consumatori scende».
Non scende invece per l’ecommerce e il Comune di Treviso studia un regolamento per gli ingressi dei vettori nelle ztl del capoluogo, riducendo le fasce orarie per mettere ordine alla sosta fuori stallo. «La gran parte di quel tipo di traffico è dovuto al commercio on line – commenta Pomini -. È importante che la consegna sia concordata, per questo serve flessibilità, mentre il ritiro della merce può essere organizzato in modi e orari diversi, anche con una ricostruzione della filiera logistica. Spesso sono pacchi piccoli e leggeri, trovare uno spazio o un polo in cui far convergere merce e vettori può dare maggiore ordine alla città». Basta guardarsi intorno per capire che una regolamentazione potrebbe essere utile. «In passato le consegne della merce avvenivano sostanzialmente a inizio stagione, quando i negozi facevano rifornimento – continua -. Oggi i tempi sono dilatati, il lavoro è continuo e l’e-commerce incide in tutti i sensi. Il commerciante riceve la merce in negozio ma spesso vende, chiede al corriere il ritiro per farla consegnare al cliente».
L’analisi di Federmoda si è concentrata anche sul tipo di transazione dei saldi e vince la moneta elettronica: «Oltre il 70% delle imprese rileva che solo il 6% dei clienti paga in contanti – continua Pomini -, il resto con bancomat e carte di credito. Tale tendenza va supportata con la riduzione delle commissioni bancarie a carico dell’esercente e con infrastrutture e tecnologie adeguate perché dove non arriva internet veloce una transazione elettronica richiede attese fino a 20 secondi, inaccettabili a fronte del costo e delle esigenze di modernità dei consumatori e delle imprese».
Pomini
Le consegne sono continue, l’e-commerce dei negozi incide anche sul traffico cittadino