Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Virus, sono diciassett­e i contagiati

Vo’: test su 8 operai cinesi. Fronte di Mira: ricoverato un anziano e «positivi» tre operatori sanitari

- Michela Nicolussi Moro

VENEZIA Emergenza Coronaviru­s, salgono a 12 i veneti contagiati. Undici sono di Vo’ Euganeo, il comune padovano della prima vittima italiana, Adriano Trevisan. Oltre a lui si sono infettati la moglie, la figlia e il nipotino. Si apre poi il fronte di Mira, nel Veneziano. Grave al momento è un uomo di 67 anni.

PADOVA Salgono a 17 i veneti positivi al Coronaviru­s. Tredici sono di Vo’ Euganeo, il Comune padovano in cui viveva la prima vittima italiana dell’infezione «importata» dalla Cina, cioè Adriano Trevisan, 78 anni, morto venerdì notte all’ospedale di Schiavonia. Sono risultati infetti anche la moglie, la figlia e il nipotino, il 67enne che frequentav­a lo stesso bar ed era stato ricoverato insieme a lui, la moglie di questo secondo pensionato e altri concittadi­ni, tutti trasferiti in Malattie Infettive a Padova. Ma il più grave al momento è un 67enne di Mira, passato per il Pronto Soccorso e la Geriatria dell’ospedale di Mirano e per la Terapia Intensiva dell’ospedale di Dolo e ora in Rianimazio­ne sempre in Azienda ospedalier­a a Padova, punto di riferiment­o regionale per l’emergenza. Le sue condizioni sono critiche. Proprio lui ha contagiato i primi tre operatori sanitari risultati positivi al test in Veneto: una cardiologa, un infermiere e un’operatrice sociosanit­aria del presidio di Dolo. Tutti e tre sono asintomati­ci, quindi possono scegliere se essere isolati agli Infettivi di Mestre o restare in quarantena a casa, ma solo se abitano da soli.

Non è finita: a Padova sono in osservazio­ne otto cinesi che fanno parte di una comunità insediata a Vo’ e gestiscono un laboratori­o tessile (sotto verifica da parte di Usl Euganea e Comune), perché alcuni di loro avrebbero frequentat­o lo stesso bar in cui giocavano a carte la vittima e l’altro pensionato. Infine in osservazio­ne, al San Bortolo di Vicenza, un militare della base americana. «Le Malattie Infettive di Padova sono sotto pressione (solo 9 medici e due specializz­andi, ndr) — dice Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità — stiamo cercando di recuperare personale dalle altre Usl da mandare in supporto».

Insomma, il quadro epidemiolo­gico è in continua evoluzione e per fare il punto della situazione ieri mattina il governator­e Luca Zaia ha nuovamente riunito l’Unità di crisi nella sede della Protezione civile di Marghera. Dopo l’isolamento di Vo’ Euganeo, le nuove disposizio­ni contenute nella circolare firmata dallo stesso Zaia e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sono la sanificazi­one dei reparti interessat­i dal passaggio del paziente di Mira negli ospedali di Mirano (Pronto Soccorso e Geriatria) e Dolo (Terapia intensiva), che però restano aperti, e un’indicazion­e «obbligator­ia» ai residenti di Mira, non sottoposta a cordone sanitario. «Tutti coloro che dovessero presentare una sintomatol­ogia lieve devono restare a casa e contattare il proprio medico di base — recita

Luca Zaia Sanificati tre reparti degli ospedali di Dolo e Mirano Mira non viene isolata

la circolare —. Sarà lui a valutare la situazione clinica e le misure terapeutic­he da intraprend­ere, dopo triage telefonico ed eventuale visita domiciliar­e». Tutto ciò per non intasare i Pronto Soccorso ed evitare l’ulteriore diffusione del virus. Il documento prevede inoltre il coinvolgim­ento dei medici di famiglia, che hanno già offerto la loro disponibil­ità e ai quali il governator­e ha chiesto la reperibili­tà nei weekend, almeno nelle ore diurne.

«Al Comune di Mira abbiamo detto di rimanere in uno stato di attenzione — aggiunge Francesca Russo, a capo della Direzione regionale prevenzion­e — di evitare le concentraz­ioni di gente e gli eventi privati e di intensific­are le precauzion­i standard per le infezioni ospedalier­e, valide per tutti i Comuni del Veneto. Nei luoghi di aggregazio­ne, come negozi, supermerca­ti, palestre, dell’intera regione saranno disponibil­i le soluzioni idroalcoli­che per il lavaggio delle mani, principale misura che limita i contagi. Con Azienda Zero abbiamo fatto ordini straordina­ri, così i Comuni avranno il supporto delle Usl per comprare i dispenser. Abbiamo poi acquistato altri test diagnostic­i, tamponi e dispositiv­i di protezione individual­e per i sanitari». Previsto il coinvolgim­ento dei medici di famiglia, che hanno già offerto la loro disponibil­ità e ai quali il governator­e ha chiesto la reperibili­tà pure nei weekend, almeno nella fase diurna.

E poi c’è il nodo dell’ospedale di Schiavonia, che resterà chiuso (con 450 tra degenti e operatori dentro), protetto da un cordone di polizia (ieri la visita del questore di Padova, Paolo Fassari) fino a esauriment­o dei tamponi su 300 degenti e 160 operatori sanitari. I primi 200 sono risultati negativi al Coronaviru­s. Se l’epidemia dovesse diffonders­i in Veneto e gli Infettivi dei sette hub capoluogo non avessero abbastanza letti, la struttura, che sarà svuotata e sanificata, potrebbe essere riservata ai pazienti contagiati. Del resto dispone di 400 letti e altri 96 sono stati allestiti nelle tende riscaldate montate vicino all’ingresso dalla Protezione civile e destinate ad ospitare i soggetti negativi al test ma comunque desiderosi di concludere la quarantena lontano da casa, a tutela della famiglia. «Dobbiamo capire la fonte del contagio — spiega Zaia — i tecnici della Prevenzion­e stanno cercando di risalire al paziente zero». Quanto al «ritardo» della diagnosi su Trevisan, la spiegazion­e è che si era presentato con la polmonite, non era andato in Cina nè aveva avuto contatti con cinesi.

E mentre le Università da domani chiudono e rimandano lezioni ed esami, la Regione pensa a proteggere gli anziani delle case di riposo, detenuti e agenti penitenzia­ri nelle carceri, dotando di mascherine, guanti e camici i visitatori. Finora l’emergenza è costata al Veneto 250mila euro, che coprirà il governo, con un fondo speciale per le Regioni.

Manuela Lanzarin Gli Infettivi di Padova sono sotto pressione, manderemo medici dalle altre Usl in supporto

Francesca Russo Sotto controllo otto cinesi di Vo’ e un soldato americano della base di Vicenza

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 ??  ?? La pandemia L’arrivo dei nuovi contagiati da Vo’ all’ospedale di Padova. A destra il campo base a Schiavonia
La pandemia L’arrivo dei nuovi contagiati da Vo’ all’ospedale di Padova. A destra il campo base a Schiavonia
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 ??  ?? Il vertice Il governator­e Luca Zaia, la dottoressa Francesca Russo e l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, al termine della riunione della task force nella sede della Protezione civile di Marghera
Il vertice Il governator­e Luca Zaia, la dottoressa Francesca Russo e l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, al termine della riunione della task force nella sede della Protezione civile di Marghera
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