Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Assalto a mascherine e disinfetta­nti Ma in farmacia è già tutto esaurito

Nella ricerca frenetica di filtri anti-contagio vanno a ruba anche le protezioni da imbianchin­o I medici: «Per le persone sane non sono efficaci»

- Matteo Riberto

Farmacie prese d’assalto fine dalle prime ora della mattina. «Avete mascherine? E l’amuchina?». La risposta è sempre la stessa «ci dispiace: sono finite». I casi di Coronaviru­s registrati in Veneto hanno alzato il livello di psicosi e ieri, in tutte le farmacie, era un via vai continuo di persone. Ma le scorte sono esaurite e le mascherine introvabil­i. La situazione è la stessa a Venezia, Padova, Treviso: la paura non fa distinzion­i.

«Le farmacie della città sono state prese d’assalto – spiega Andrea Bellon, presidente di Federfarma Venezia – sono state richieste migliaia di mascherine». «Nelle prime due ore dall’apertura sono entrate almeno 50 persone per chiedercel­e ma le abbiamo esaurite – conferma la Farmacia Provvidenz­a di Mestre – tutti le hanno comunque ordinate lasciando nominativo e numero di telefono per essere contattati appena arriverann­o». Ma quando arriverann­o? Difficile dirlo, anche perché è partita una vera e propria caccia. E le scorte scarseggia­no: l’Usl di Padova ne ha infatti ordinate 13 mila, l’Usl di Treviso 50 mila. «Qualcosa ci arriverà la prossima settimana – dicono alla Farmacia comunale di Treviso – ma non sappiamo ancora cosa».

Le mascherine, infatti, non sono tutte uguali: ci sono quelle con filtro, doppio filtro, quelle di stoffa o di carta. «La trasmissio­ne del virus avviene attraverso la saliva e gli umori liquidi – spiega il presidente dell’ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni – qualsiasi barriera s’interponga può essere utile ma ovviamente c’è una differenza di filtraggio tra le diverse mascherine a seconda della tipologia di costruzion­e e dell’indirizzo per cui sono state realizzate. Inoltre l’Oms segnala che l’uso delle mascherine da parte di persone sane a scopo di prevenzion­e è una pratica che non è sostenuta da prove di efficacia». Ma alle persone pare importare poco: tutti vogliono le mascherine, anche se sono di carta. E nelle farmacie non si trovano perché già nelle scorse settimane c’è chi ne ha fatto incetta: residenti di origine cinese per spedirle in patria e tanti italiani che hanno giocato d’anticipo. E così, ieri, non trovandole nelle farmacie, le persone hanno preso d’assalto esercizi di ogni tipo in una ricerca frenetica. Come all’Obi di Mestre, dove sono entrati centinaia di clienti per acquistare le mascherine usate dagli imbianchin­i e da chi, in generale, lavora con polveri e pitture. «Sono andate a ruba» dicono i commessi che ogni 20 minuti andavano in magazzino a ricaricare. Proprio l’Obi era uno dei pochi rivenditor­i fornito di amuchina e la gente ne ha fatto scorta comprando intere confezioni. «Le ho prese per tutta la famiglia» dice Stefania mentre esce con due casse. Anche i detergenti per le mani sono infatti oggetto di una caccia frenetica e alcuni negozi si stanno dotando di distributo­ri per i loro clienti, come la pasticceri­a Estense di Padova che all’ingresso ne ha collocato uno.

Insomma, la paura avanza. «Siamo in costante contatto con unità sanitarie, governo, Usl e tutti i soggetti deputati all’emergenza – rassicura il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – siamo ovviamente preoccupat­i ma le persone devono stare tranquille perché le istituzion­i stanno lavorando in maniera congiunta». Ieri, però, alla Cadoro di Mestre c’è stato addirittur­a l’assalto alle scorte di cibo di chi teme di doversi mettere presto in quarantena.

Federfarma

Sono state richieste migliaia di mascherine ma le scorte ormai sono state prosciugat­e

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Avviso alla clientela Una farmacia di Padova espone in vetrina l’annuncio che le mascherine sono finite

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