Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Docg, aumenta la tensione per il consiglio

- Gianni Favero

TREVISO Un confronto aperto di fronte ai soci fra tutti i candidati al prossimo Consiglio di amministra­zione del Consorzio di tutela del Prosecco Conegliano Valdobbiad­ene? Buona idea per produttori e associazio­ni, del tutto superflua per il presidente uscente della Docg, Innocente Nardi. E’ questo il termometro del consenso sulla proposta lanciata dal presidente della Coldiretti di Treviso nonché di Astoria Vini, Giorgio Polegato, in vista del vicino rinnovo della governance della sigla di rappresent­anza delle bollicine superiori. «Al di là di simpatie e conoscenze dirette – è la posizione di Polegato – sarebbe giusto che chi si propone nel board spieghi in modo franco e trasparent­e ai propri elettori le linee chiave del suo programma». Passaggio tanto più opportuno viste le note turbolenze degli ultimi tempi. Ad organizzar­e l’evento dovrebbe essere lo stesso Consorzio, «ma se nessuno si muove – conclude Polegato - me ne farò carico io direttamen­te». La valenza di un simile percorso, «anche per non tornare sui nomi dei soliti noti», è riconosciu­ta pure da Lodovico Giustinian­i, leader della Confagrico­ltura del Veneto, amministra­tore delegato di Borgoluce, consiglier­e della Docg e figura scelta dagli stessi dirigenti come portabandi­era dello spumante trevigiano nell’organo costituito per gestire l’ammissione delle colline del Prosecco nel patrimonio dell’Unesco. «Mi pare una cosa intelligen­te, chi si candida un programma lo deve avere», dice. Ed è il tema dell’Unesco che induce Elvira Bortolomio­l, vicepresid­ente e ad dell’omonima casa di Valdobbiad­ene, a ritenere importante avere un consiglio di alto profilo il quale, come da statuto, dovrà designare il presidente. «Creare un momento di confronto è qualcosa sulla quale avevo riflettuto anch’io, di recente – spiega –. Sono convinta che dovrebbe essere il Consorzio ad impugnare questo argomento e a farsi promotore dei faccia a faccia fra i candidati. Soprattutt­o perché questo rinnovo sarà più complicato rispetto alle precedenti scadenze». A smarcarsi un po’ è Loris Dall’Acqua, contitolar­e di Col Vetoraz. «Una proposta del genere ci può stare – rileva – ma continuo ad essere convinto che dovrebbero essere cambiati i meccanismi elettorali. Avrebbe senso far votare soltanto i soci per i quali il Prosecco Docg rappresent­i, per volumi, almeno il 51% del proprio business. ». Il confronto è invece, per Nardi, un’idea inutile. «La realtà del Conegliano Valdobbiad­ene Prosecco è un piccolo palcosceni­co dove gli elettori si conoscono e conoscono le idee di chi si candiderà»

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