Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Casarin sarà conservatr­ice con il mio patrocinio

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POSSAGNO Doveva essere la grande fusione delle due istituzion­i che custodisco­no la gran parte del patrimonio canoviano in Veneto, con una bidirettri­ce trevigiana in pectore, ma qualcosa è andato storto perché la Fondazione Canova di Possagno ha nominato il direttore della casa-museo e della gipsoteca, anticipand­o la decisione dei musei civici di Bassano che ora dovranno ricorrere al bando pubblico per trovare una guida. Per il polo unico invece si dovrà aspettare. Perché quando il presidente della Fondazione Canova è Vittorio Sgarbi, uno che sa esattament­e come muovere le proprie pedine, ogni partita è una sfida e bisogna prevedere anche l’imprevisto. Ovvero che la candidata data per favorita rimanga un passo indietro.

Due giorni fa, Sgarbi ha raccolto le disponibil­ità del Cda nominando direttore il padovano Fabrizio Magani, classe 1961, storico dell’arte, soprintend­ente di Padova, Belluno, Treviso e area metropolit­ana di Venezia; dopo il via libera del Ministero il suo ruolo sarà ufficiale e verrà affiancato da Elena Catra, ricercatri­ce specialist­a di Canova con il ruolo di curatrice, e da Chiara Casarin, ex dirigente e consulente dei musei civici di Bassano, che sarà la conservatr­ice del polo di Possagno. Non la bi-direttrice come era stato ipotizzato soltanto il 2 gennaio in un’intervista che la trevigiana aveva rilasciato al Corriere della Sera. «Un po’ prematura, sì, ma io l’ho detto subito» afferma Sgarbi. E già qui si capisce che la questione, rimasta in sospeso per un mese e mezzo, si è sciolta esattament­e come voleva lui. Aggiunge un benevolo «purtroppo» mentre

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