Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Wanbao Acc», ok al bilancio Il commissario ora è sicuro
Il paradosso: conti da insolvenza, ma sono la base necessaria al salvataggio
BORGO VALBELLUNA Ieri l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2019 di «Wanbao Acc Italia». Tappa fondamentale verso l’applicazione della legge «Prodi-bis», la formula della salvezza per i 285 lavoratori dello stabilimento di Mel. Perché ratifica che l’azienda non è in grado di onorare regolarmente, con mezzi normali di pagamento, le obbligazioni assunte alle scadenze pattuite. Normalmente, sono guai grossi, ma in questo caso è parte della quadra.
Qualche mese fa la proprietà — la multinazionale «Wanbao», colosso guidato dalla municipalità cinese di Guanzhou — aveva reso noto che avrebbe mantenuto in vita lo stabilimento di compressori per frigoriferi fino all’esaurimento delle riserve finanziarie, che dovrebbero terminare nei prossimi giorni. Intanto aveva affidato al network globale di consulenza «Pwc» (PricewaterhouseCooper) di Londra il compito di trovare un acquirente sul mercato globale. Ma poiché un compratore non si trova in pochi mesi, di norma i giochi si sarebbero conclusi con la serrata dell’impianto e il siluramento del personale.
Verso metà dicembre scorso, al ministero dello Sviluppo economico (Mise), le parti coinvolte (ministero, azienda, Regione, sindacati) misero a punto una strategia per prendere tempo e uscire dal guado: commissariare «Wanbao Acc Italia», garantendo la contii nuità operativa e andare con più calma a cercare un acquirente industriale in giro per il mondo. La procedura, però, presuppone l’accertamento dello stato di insolvenza, che può essere dichiarato solo da un Tribunale. Dunque, dopo il passaggio di ieri, le carte saranno portate ai giudici. Fonti ministeriali affermano che l’atto approvato è coerente con requisiti richiesti dalla «Prodi bis» in vista della richiesta di amministrazione straordinaria. In pole position per la carica di commissario incaricato della vendita è Maurizio Castro, che ha già svolto lo stesso ruolo con la «vecchia» Acc, l’azienda che più di cinque anni fa fu venduta ai cinesi.
Intanto fermento per l’incontro al Mise di martedì. Servirà a fare il punto della situazione, anche in relazione al problema dei fornitori. Questi si sono ammutinati a gennaio, a causa di un mancato pagamento. Il ritiro di ciascuno di loro avrebbe potuto compromettere la continuità operativa, in questo momento fondamentale. Così, a fine gennaio, la Regione ha organizzato un incontro nella sede di «Veneto Lavoro». I fornitori, dopo i chiarimenti, hanno convenuto di non bloccare i rifornimenti di materie prime e componenti almeno fino alla nomina del commissario straordinario. Si è stabilito che, nel caso di problemi sui pagamenti, sarà attivata per i «supplier» una stanza di compensazione per trovare una soluzione sotto la sorveglianza pubblica, a livello provinciale, regionale o nazionale. Resta tuttavia uno «zoccolo duro» di fornitori con dubbi e preoccupazioni. Sindacati e azienda valuteranno insieme gli strumenti più efficaci per far rientrare la questione una volta per tutte.
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