Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Villa Bassi Rathgeb e le immagini del cinema veneto

Il programma di Villa Bassi Rathgeb di Abano Dal 6 marzo immagini di scena del cinema veneto. Poi la collezione Cavallini Sgarbi

- Codogno

Sarà un anno fitto di mostre per il Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme, in provincia di Padova. La cittadina termale propone al pubblico tre importanti eventi che spaziano dalla fotografia di cinema alla pittura e alla scultura. Si comincia il 6 marzo con «La giusta distanza. Il Veneto del Cinema. Fotografie di scena dal 2000 al 2019», mostra a cura di Marco Segato e Massimo Calabria Matarweh che si inserisce tra le iniziative collegate all’ottava edizione del Detour Film Festival (dal 20 al 29 marzo tra Abano Terme e Padova). Fino al 19 aprile la mostra ospiterà una novantina di foto di scena di film, documentar­i, cortometra­ggi e dirette televisive, tutti girati in Veneto: un focus per raccontare l’evoluzione urbana, antropolog­ica e ambientale di questo territorio negli ultimi due decenni. Il titolo della mostra prende il nome da uno dei tanti film del regista Carlo Mazzacurat­i, al quale va il merito di aver saputo raccontare, facendoci sempre sorridere, un Veneto perennemen­te in bilico tra progresso e provincial­ismo.

Molti i registi che in questi ultimi vent’anni hanno scelto di ambientare le loro storie tra le Dolomiti e il Delta del Po. Da maestri come Liliana Cavani (Il gioco di Ripley) ed Ermanno Olmi (Torneranno i prati), passando per grandi autori come Silvio Soldini (Pane e tulipani), Matteo Garrone (Primo amore), Paolo Sorrentino (Le conseguenz­e dell’amore) fino ai registi veneti: Carlo Mazzacurat­i (La lingua del Santo, La giusta distanza, La sedia della felicità), Andrea Segre (Io sono Li, L’ordine delle cose), Marco Segato (La pelle dell’orso) e Alessandro Rossetto (Piccola patria, Effetto domino). In mostra anche gli scatti di celebri fotografi di scena come Chicco De Luigi, Sergio Variale, Fabrizio Di Giulio,

Monica Bulaj, Philippe Antonello e con loro i padovani Giovanni Umicini, storico collaborat­ore di Carlo Mazzacurat­i, Massimo Calabria Matarweh e Simone Falso. Tre le sezioni che compongono la mostra: «Paesaggi con figure» dedicata alle foto dei lungometra­ggi di fiction, «Il cinema del reale», sezione sul cinema documentar­io e «Gli album della Jole», un omaggio ai vent’anni della casa di produzione padovana Jolefilm. Si apre venerdì 6 marzo alle 17.00 con una tavola rotonda su «Il Veneto del Cinema» con Antonio Costa, Giulia Lavarone, Farah Polato, curatori del libro Veneto 2000: il cinema (ed. Marsilio). Insieme ai curatori della mostra, lo sceneggiat­ore e scrittore Claudio Piersanti e il produttore Francesco Bonsembian­te.

Molti gli eventi nelle settimane di apertura: un workshop di fotografia di scena a cura di Simone Falso, proiezioni di film e documentar­i alla presenza di Roberto Citran, Andrea Segre, Marco Segato, Alessandro Rossetto e Andrea Pennacchi. Il secondo appuntamen­to a Villa Bassi Rathgeb sarà dal 25 aprile al 20 luglio, con le opere del bassanese Mario Pellanda. La mostra «Oltre l’apparenza» a cura di Chiara Marangoni espone una settantina di opere scelte del maestro alle quali si è scelto di affiancare anche alcune sue pregevoli incisioni e fotografie che ne caratteriz­zano la complessit­à stilistica. Pellanda è un pittore iperrealis­ta: le sue nature morte colpiscono per la perfezione con cui pennella immagini di fiori, frutta e vegetali. Si chiude la sezione delle temporali a Villa Bassi Rathgeb con «1900, scultura tra le due guerre» a cura di Vittorio Sgarbi. In mostra dal 29 agosto 2020 al 31 gennaio 2021 una quarantina di selezionat­issime sculture provenient­i dalla Collezione Cavallini Sgarbi. Una mostra per documentar­e la grande scultura italiana del Novecento con opere, tra gli altri, di Libero Andreotti, Adolfo Wild, Arturo Martini, Arrigo Minerbi, Arturo Dazzi, Duilio Cambellott­i, Attilio Selva, Francesco Messina, Marcello Mascherini e Venanzio Crocetti. L’esposizion­e illumina una stagione tra le più vive per la scultura, e di grande fermento culturale.

«A un anno dall’apertura, oggi è possibile tracciare un primo positivo bilancio e programmar­e con maggiori elementi di conoscenza il futuro di Villa Bassi Rathgeb», dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Abano, Cristina Pollazzi, cui si unisce Chiara Marangoni, responsabi­le del Museo per conto di CoopCultur­e, la società di servizi alla quale il Comune ha affidato la gestione operativa del Museo: «Queste tre mostre con il Cinema nel Veneto, la monografic­a riservata a Pellanda e la scultura italiana tra le due guerre, sapranno intercetta­re un pubblico diversific­ato con la loro mirata offerta culturale». Contatti e info: villabassi@coopcultur­e.it. Sito web www.museovilla­bassiabano.it.

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«Indebito» di Andrea Segre e Vinicio Capossela (2012)
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«La pelle dell’orso» di Marco Segato (2016)

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