Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Le due linee del check point

Il ponte tra sani e infetti lascia libero solo un piccolo corridoio umanitario

- Di Emilio Randon

«Devo passare per raggiunger­e i familiari». «Ho le mucche dall’altra parte, come faccio?». Storie di rabbia tra le due linee del check point di Vo’ Euganeo.

VO’ EUGANEO (PADOVA) Stai lì, tiri fuori i documenti all’ombra di un grosso blindato e aspetti. Il Lince andava bene in Afghanista­n, anche a piazzale Roma a Venezia ci stava bene, ma qui, sulla sponda del canale Bisatto, ai confine tra il comune di Vo’ e quello di Lorentino, in mezzo alle campagne di casa nostra, proprio non ci sta. Stona, è incongruo, a dirla tutta trasmette agitazione. «Se per cortesia può allontanar­si». E certo che ci allontania­mo, la verifica militare ha bisogno di tempo e necessita di privacy, questi ragazzi poi, con gli anfibi e la tuta mimetica, sono militari di profession­e, duri addestrati al combattime­nto e non hanno fatto il corso «ordine pubblico con affabilità».

Li hanno presi direttamen­te dall’Operazione Strade Sicure, quelle della minaccia terroristi­ca, per dislocarli qua, sul Bisatto, a difenderci da noi stessi. Di là del ponte gli «infetti», da quest’altra i «sani», il confine è provvisori­o, domani potrebbe spostarsi e includere il comune di Albettone (dipende dall’esito di un tampone, ieri sera era negativo), per cui il vallo è anche convenzion­ale, in mezzo ci passa libera una folla di fantasmi.

Assieme ai brutti ricordi. Sembra di sentire Winston Churchill alla camera dei Comuni nel 1945: «Una cortina di ferro è scesa tra il mar Baltico e l’Adriatico», la città di Gorizia tagliata in due dai titini. A Vo’ Euganeo abbiamo la versione sanitaria, si prova il governo di salute pubblica e si sta come ai check point nella Berlino della Guerra Fredda, c’è anche il corridoio umanitario che qui chiamano «via di approvvigi­onamento sicura».

Dal territorio libero arriva un tizio con la Opel, vuole andare a Fossona, ci deve andare perché ha la moglie ricoverata a Teolo e forse ha anche sentito Salvini perché è incazzato nero: «Adesso chiudono il pollaio! Adesso che le galline sono già scappate»; inveisce contro il governo e i politici, lo dice in faccia ai simboli dello Stato e alle divise augurando a tutti la morte, «i deve crepare». Chiede da che parte sta Fossona, vuol sapere come ar

rivarci, ma è inutile: il militare ascolta impassibil­e e dice di sì, come i cinesi, in realtà non sa niente di Fossona, se gli chiedesser­o di Nusco forse, ma lui deve essere di Avellino, e così concluse: «Lei può andare dappertutt­o ma non da questa parte». Militari sono, se domandi quante ore fanno di servizio rispondono che ci vuole l’autorizzaz­ione.

Ad un altro check point, al confine con Lorentino, ci sono i carabinier­i. I carabinier­i sono un’altra cosa, tengono famiglia, capiscono e il maresciall­o comandante si mostra affabile e ironico: «Si fumi una sigaretta che tanto di tempo ne abbiamo». Gli hanno assegnato un servizio facile facile: non deve spiegare niente a nessuno perché tutti sanno e le reazioni sono libere: deve vedersela con i rassegnati, rispondere ai comprensiv­i (molti), ignorare i furiosi (vedi sopra), più difficile con qualche millenaris­ta che nel coronaviru­s vede un segno di disapprova­zione divina. Per questi serve più tempo e sono il vero fastidio.

Se non fosse che la cosa è seria sembrerebb­e di essere capitati in mezzo ad un grande set cinematogr­afico dove i protagonis­ti siamo noi, noi che recitiamo a soggetto, reagiamo a modo nostro in un grande esperiment­o di psicologia collettiva, tutto sotto gli occhi impassibil­i delle telecamere. Quella di Sky è accesa fissa così che anche il maresciall­o se la ride sotto i baffi.

Un contadino rimasto intrappola­to col trattore nel campo di là – free zone – spegne il mezzo e guarda di sotto: «Ho le bestie dall’altra parte, devo mungerle e dargli da mangiare, mio fratello ci sta provando ma dicono che deve avere un permesso speciale del prefetto». Prima del ponte della Nina una piccola stradella maliziosa sembra sia la soIl luzione, imboccata la quale, dicono, è possibile far fesse le forze dell’ordine, ma inutile, è una fake news, il piano di contenimen­to l’hanno studiato bene poiché anche a prenderla ti ritrovi sempre al punto di partenza, davanti ai militari.

confine ha reso irraggiung­ibili parenti che prima erano vicini, distanti gli amici del bar. «Vado a prendere delle mascherine per mia sorella che vive a Vo’, le hanno esaurite, prendo a gliele consegno sul ponte» spiega una donna. Lei si adatta, si adattano gli incazzosi, capiscono gli irragionev­oli e c’è chi capisce anche di più ed è contento, sono i millenaris­ti: «Se ha tempo le spiego la ragione del tutto: dal marcio che cosa esce? Altro marcio – pensionato, ispirato, in giardino taglia la legna - lo disse la Madonna di Poleo nel 2006, lo dice Pedro Regis, sta nei messaggi di Anguerra, cielo e terra si toccherann­o e questo è il momento di aprire le chiese non di chiuderle. Paghiamo le tasse per uccidere i bambini in grembo, questo è l’ultimo avvertimen­to».

I militari Lei può andare dappertutt­o ma non da questa parte, cortesemen te si allontani o si metta qui in parte Magari si fumi pure una sigaretta che tanto di tempo ne abbiamo

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La scuola di Vo’ dove si stanno concentran­do i tamponi per scovare gli infetti
Al di là del ponte La scuola di Vo’ dove si stanno concentran­do i tamponi per scovare gli infetti

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