Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nuova ordinanza riaprono mercati mense, palestre e impianti sportivi

Consentiti matrimoni e funerali «Ma alla presenza dei soli parenti»

- M.N.M.

VENEZIA Palestre, centri sportivi, piscine, campi da gioco, circoli linguistic­i e musicali, doposcuola e scuole guida possono riaprire. Dopo lo stop imposto da ieri al primo marzo a tutte le attività ricreative, sportive, culturali e ludiche dall’ordinanza firmata dal governator­e Luca Zaia e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per contenere i contagi, nel pomeriggio la Regione ha diramato un’integrazio­ne con alcune eccezioni. Anche alla luce della richiesta di chiariment­i da parte delle Usl e di altre osservazio­ni emerse nel vertice dei prefetti avvenuto in tarda mattinata a Venezia con l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, e la responsabi­le regionale della Prevenzion­e, Francesca Russo.

Restano dunque sospese «le manifestaz­ioni che determinin­o significat­ive concentraz­ioni di persone in luoghi pubblici e privati», compresi sagre, discoteche, fiere, lunapark, concerti, competizio­ni con il pubblico e rimangono chiusi cinema e teatri, mentre possono continuare il loro lavoro «le attività che attengono all’ordinaria pratica corsistica e amatoriale», così come le mense, i mercati settimanal­i e i servizi per anziani e disabili.

Consentite inoltre le celebrazio­ni di matrimoni e funerali religiosi e civili «a condizioni di permettere la partecipaz­ione ai soli familiari», ma niente messe (incluse quelle domenicali e del mercoledì delle Ceneri), nè battesimi, prime comunioni e cresime e nemmeno liturgie, Via Crucis e lezioni di catechismo. Misure adottate anche dal Patriarcat­o di Venezia, che continua l’assistenza ai poveri sostituend­o la mensa con la consegna di cestini (come le cucine popolari di Padova) ma tiene chiusa la Basilica di San Marco. Aperto invece Sant’Antonio a Padova, però con le acquasanti­ere vuote e senza celebrazio­ni nè visite guidate: dodici annullate, prenotazio­ni sospese. «Ho voluto tenere aperta la Basilica per continuare a pregare, adesso ce n’è ancora più bisogno — commenta il padre rettore Oliviero Svanera —. L’ultima volta che sono state fermate tutte le attività risale all’incendio del 1700 o forse ai tempi di Napoleone, che aveva convertito in santuario in caserma. Nel 1600 un avambracci­o di San

t’Antonio venne portato a Venezia come reliquia per aiutare la Madonna della Salute a risolvere il problema della peste, quindi un legame con questa situazione c’è»,

Invita infine i fedeli «a seguire le messe alla radio e in tv» il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol: «La ricchezza dei mezzi di comunicazi­one offre molte possibilit­à di metterci in comunione spirituale in alcuni momenti della giornata, attraverso appuntamen­ti liturgici e di preghiera che molti di noi già apprezzano e valorizzan­o. Seguite il palinsesto di television­i e radio, con relativi orari della messa in onda delle varie celebrazio­ni, compresi il rosario e i vespri».

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Allenament­i Consentiti: le palestre possono restare aperte, come le piscine e i campi sportivi

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