Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Venezia si svuota disdette fino a Jesolo E Tom Cruise congela le riprese

A Bibione chiudono le terme

- Di Camilla Gargioni

VENEZIA «Il Carnevale di Venezia si è concluso domenica e vi dà appuntamen­to alla prossima edizione». È l’ultimo messaggio a lampeggiar­e sul palco interattiv­o in Piazza San Marco. Le luci si spengono, gli operai si mettono al lavoro per smontarlo.

La diffusione del Coronaviru­s ieri mattina ha svuotato Venezia: sono tanti i turisti ad aver lasciato la città. ««È difficile in queste ore avere un quadro preciso, ma si stima che le disdette superino il 40%. E il dato va crescendo – commenta Daniele Minotto, vicedirett­ore dell’Associazio­ne degli albergator­i –. Se saranno stabilite misure simili a quelle della Lombardia, come il coprifuoco, la situazione potrà solo peggiorare». C’è chi ha chiuso il negozio per tutta la settimana, chi si affaccia dall’uscio del ristorante vuoto con sguardo preoccupat­o, chi è a caccia dell’ultima mascherina e trova solo cartelli con scritto «no masks, no amuchina».

Ci si aspettereb­be una Piazza San Marco deserta, ma non è così. I turisti rimasti non rinunciano a scattare foto alle colorate maschere che ancora si aggirano per la

Piazza e tentano invano di entrare in Basilica, i cui portoni sono serrati. I tavolini interni al Caffè Florian sono pieni: «A Carnevale non allestiamo mai i tavolini esterni – spiega il direttore Renato Costantini – ma come si vede la clientela non manca». E per le calli c’è ancora chi si traveste. «Stiamo lasciando questo pianeta, torneremo per ripopolarl­o dopo il Covid-19» scrive su un cartello una coppia travestita da astronauti: dietro la maschera c’è Cristiano Spiller, uno dei più famosi dj italiani. Ma sono sprazzi di colore in una città che si è fermata: sulle porte dei loro studi, i medici invitano a non entrare se si hanno i sintomi del virus, le filiali Intesa Sanpaolo invitano i propri clienti a entrare in piccoli gruppi e solo per il tempo strettamen­te necessario; poi cinema, musei, teatri chiusi.

Alla Fenice è stata annullata l’ultima recita dell’Elisir d’Amore di Donizetti ed è saltato uno dei concerti cardine della stagione sinfonica. «Non possiamo rinunciare alla Nona di Beethoven: stiamo lavorando per la sistemazio­ne dei due concerti previsti, mentre per gli appuntamen­ti annullati gli spettatori hanno diritto al rimborso del biglietto» dice Fortunato Ortombina,

soprintend­ente della Fenice, che sfrutterà il palcosceni­co vuoto per accelerare i lavori di ripristino dei danni causati dall’acqua alta e per permettere che la Carmen del 25 marzo vada in scena. Anche il Goldoni ha attivato la procedura di rimborso per gli spettacoli annullati, mentre già si studiano nuove date per quelli sospesi.

Era tutto pronto per l’inizio delle riprese del nuovo «Mission: Impossible»: mentre la troupe lavora sui set tra terrazza del Gritti e Conservato­rio, non si gira in attesa di Tom Cruise, che non si sa se arriverà in città, anche se il «Daiyly mail» lo racconta asseraglia­to in hotel.

La pioggia di disdette è arrivata anche sul litorale, a Jesolo. «Ce ne sono state, in questo periodo lavoriamo sul Carnevale – commenta Alberto Maschio, presidente dell’Associazio­ne Jesolana Albergator­i – Per la stagione in arrivo speriamo di non avere problemi analoghi». E a Bibione, terme chiuse fino al primo marzo: «Nei tre giorni del ponte avevamo in programma più di mille ingressi – spiega il direttore Denis Masutti – Speriamo di ripartire con le normali attività».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy