Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Venezia, è Baretta lo sfidante di Brugnaro «Qui per costruire»

Il centrosini­stra punta sul sottosegre­tario all’Economia

- Monica Zicchiero

VENEZIA Il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta sarà il candidato sindaco a Venezia della coalizione di centro, sinistra (e forse civica) indicato per insediare il secondo mandato del sindaco fucsia di centro-destra Luigi Brugnaro.

Dopo settimane di infruttuos­i tentativi con i civici e due weekend nei quali si erano vaporizzat­e le candidatur­e del rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi e dell’impenditri­ce cattolica Gabriella Chiellino, ieri invece è arrivato il Sì preliminar­e delle forze della coalizione: «Sono onorato della proposta e accetto a candidarmi a sindaco», ha detto ieri Baretta. Plauso unanime tra i moderati, il suo nome ha perfino stanato Italia Viva dalla «no dealing zone» nella quale si era rifugiata e segna anche un cambio di schema rispetto all’isolamento elettorale moderato per le elezioni regionali: «Profilo indiscutib­ile e adeguato a ricoprire il ruolo di sindaco di Venezia, quello di Baretta - dicono i coordinato­ri territoria­li Alessandro Maggioni e Aurora Marchioro e la deputata veneziana Sara Moretto - Ora serve un confronto serrato sui contenuti del progetto. Non possiamo permetterc­i posizioni conservatr­ici o in difesa. Serve un cambio di passo per cominciare da subito una campagna elettorale che durerà solo 90 giorni».

Ci stanno anche Più Europa e Azione. A sinistra il polo rossoverde (Articolo Uno, Possibile,

Verdi, Sinistra Italiana, Rifondazio­ne) dice che «è una figura qualificat­a e di valore, con la quale è indispensa­bile iniziare subito a confrontar­si» per parlare di comparazio­ne dei progetti sulle alternativ­e per la grandi navi, verifica sul Mose, sul nuovo incenerito­re di Fusina, investimen­to centrale sul welfare impoverito. Con le civiche che si ispirano alla coalizione di Lorenzoni la questione principale sono le grandi navi: i comitati le vogliono fuori dalla laguna e attendono il Comitatone del 3 marzo come banco di prova per il candidato sindaco.

Non è giovanissi­mo, non è movimentis­ta, è un dirigente del Pd di lungo corso, sottosegre­tario che si è accollato partite rognose per Venezia. Conosce i temi, i problemi, le strategie e i progetti che in città si muovono lontano dalle luci dei riflettori. E sa si essere una candidatur­a lontana dallo schema «nuovista». «Sono più giovane di Trump ma so di non essere giovane e sono consapevol­e che il consolidam­ento è un motivo di sicurezza – dice Baretta - A Venezia c’è bisogno di un vento di novità: il mio compito è costruire una classe dirigente che guardi al futuro, innovativa per idee e età anagrafica, un punto sui quali in questi anni si è fatto fatica. Se cambierà l’amministra­zione, sarà l’occasione mettere insieme a me a governare la città una nuova generazion­e che gestisca il futuro. Chiederò a tutte le componenti della coalizione di mettere in campo persone rappresent­ative di questa novità».

In caso di vittoria, sarà sia allenatore che centravant­i. In caso contrario, «farò l’allenatore per mettere in condizione la nuova generazion­e di fare da centravant­i».

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Sottosetre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta, 71 anni, Pd

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