Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’opposizione lascia l’aula: «Qui manca la democrazia»
C’è un problema «di democrazia e di rispetto delle minoranze», dicono i consiglieri di opposizione a Palazzo dei Trecento. Non è la prima volta e, temono, non sarà l’ultima. Hanno abbandonato Palazzo dei Trecento, lunedì sera, quando la maggioranza filo-leghista ha presentato una sospensiva per non votare la mozione presentata dalle liste di minoranza sulla proposta di commemorare il Giorno del Ricordo del 10 febbraio ogni anno, come segno di rispetto delle popolazioni giuliano dalmate e istriane. Sono usciti tutti in segno di protesta. «È stato un gesto grave e offensivo - spiega il capogruppo del Pd Stefano Pelloni -. Eravamo pronti a presentare un emendamento per individuare un luogo adatto alla cerimonia, condiviso anche con la maggioranza, ma in modo strumentale il centrodestra ha deciso di non discutere nemmeno la mozione. Questo nonostante fossimo disponibili a sostenere la loro mozione sulla intitolazione di una via a Norma Cossetto». La sospensiva, continua Pelloni, «crea un precedente politico, è un abuso, significa che possiamo presentare qualsiasi atto, ma la maggioranza lo fermerà o rimanderà ogni forma di discussione, ponendo un veto». Nei cinque anni di maggioranza di centrosinistra, ricostruisce il consigliere di Treviso Civica Franco Rosi, «si faceva il punto di ciascuna mozione che arrivava in Consiglio per il voto, ma questa amministrazione non è nuova ad atteggiamenti di questo tipo: è una precisa filosofia». Aggiunge Antonella Tocchetto del Pd: «Non dimentichiamo che il segretario generale Traina non tutela le minoranze e non applica il regolamento, lo ha già dimostrato in passato».