Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nuovo Bailo, rilancio affidato a Casarin e Manzato
Nel 2022 il Bailo sarà riaperto, allargato e rinnovato, ma avrà bisogno di essere un museo diverso, con una programmazione e un’identità che lo mettano al centro della vita culturale cittadina. Arriva quindi una commissione di esperti per il rilancio della sede di Borgo Cavour e fra i nomi spuntano due facce note: lo storico direttore dei musei civici di Treviso Eugenio Manzato e la curatrice e direttrice artistica dei musei civici di Bassano Chiara Casarin, fresca di nomina alla Fondazione Canova di Possagno (anche se non ha ottenuto il ruolo di direttrice del polo canoviano con Bassano). Il suo nome negli ultimi mesi è spuntato un po’ ovunque, ma alla fine ecco la collocazione scelta per la professionista trevigiana che ha lavorato soprattutto a Venezia e nel Vicentino: la commissione che elaborerà e attuerà il piano per il rilancio del Bailo. Con Manzato e Casarin ci saranno la manager dei musei Paola Bonifacio e la curatrice e saggista Martina Cavallarin. Il Comune chiama questo progetto «Museo Bailo 20.20» e la missione è trasformarlo nel polo dell’arte trevigiana dal Novecento al contemporaneo, «con spazi dedicati a collezioni permanenti e temporanee in una prospettiva di promozione dell’arte contemporanea come elemento di connessione con il mondo dell’impresa» spiega l’assessore Lavinia Colonna Preti. I lavori del secondo stralcio sono in corso: dalla primavera del 2022, quando anche il Bailo sarà accessibile con sale, laboratori, sale conferenze e una caffetteria, Treviso avrà due grandi mostre, al Bailo appunto e a Santa Caterina, «che copriranno diversi periodi dell’anno con un sistema di eventi in contemporanea che darà ampio respiro alla città».