Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Test su personale, badante e vicini»

L’anziana uccisa dal virus era gravemente malata. Il sindaco di Paese: «Caso circoscrit­to, nessun isolamento»

- Silvia Madiotto

I pochi contatti della signora sono stati tutti individuat­i

Il caso è circoscrit­to, ora non servono procedure restrittiv­e nella zona

Il sindaco di Paese Katia Uberti chiede ai suoi cittadini di mantenere la calma dopo la diffusione della notizia della morte di una 76enne positiva al coronaviru­s. Era stata sottoposta al tampone ieri mattina, dopo 18 giorni di ricovero al Ca’ Foncello, e nel tardo pomeriggio i tre contatti più stretti al di fuori dell’ospedale sono stati sottoposti agli accertamen­ti previsti; verifiche sono in corso anche sul personale che l’ha assistita in queste settimane. Ora l’Usl 2 cerca di risalire alla fonte del contagio per capire dove e quando sia avvenuto.

Luciana Mangiò viveva a Paese, in via Piave, assistita da una badante straniera. La donna, nata nel gennaio del 1944, era arrivata in pronto soccorso al Ca’ Foncello il 7 febbraio senza febbre ma con un importante scompenso cardiaco e con problemi respirator­i; la donna era affetta da obesità e alzheimer ed è stata ricoverata in geriatria, dove è stata sottoposta «a tutte le terapie necessarie». La febbre è arrivata il 19 febbraio e lunedì la situazione è diventata più grave.

Ieri mattina, applicando il protocollo generale, «in seguito a un peggiorame­nto della sintomatol­ogia respirator­ia», è stata sottoposta al test per il coronaviru­s dai sanitari del reparto malattie infettive risultando positiva ed è stata ricoverata in rianimazio­ne: è deceduta alle 18.10 a seguito di complicanz­e respirator­ie e dell’aggravamen­to dello scompenso cardiaco.

«I pochi contatti extraosped­alieri della 76enne sono stati tutti già individuat­i e isolati a domicilio - spiegano dall’Usl 2 -. Sono in corso, all’ospedale di Treviso, le azioni di sorveglian­za sul personale entrato in contatto con la paziente e di riorganizz­azione interna, seguendo le linee guida previste». Oltre alla badante straniera, infatti, sono stati sottoposti a esami specifici anche due vicini di casa, una coppia di mezza età, con i quali la signora aveva avuto contatti occasional­i. «La situazione è sotto controllo, non è necessario ricorrere all’isolamento perché la situazione è circoscrit­ta, l’Usl mi ha assicurato che stanno eseguendo i test sui contatti della signora, che non usciva molto di casa - sottolinea il sindaco Uberti -. Ho piena fiducia nei medici, sono a disposizio­ne dell’Usl e dei cittadini per informazio­ni. Chiarament­e c’è della preoccupaz­ione ma dobbiamo mantenere la calma».

Ieri, nella prima giornata di attivazion­e del numero dedicato all’emergenza dell’Usl 2, sono arrivate duecento telefonate da parte di chi sospetta contagi o presenta sintomi influenzal­i: «L’incremento di attività legato all’emergenza coronaviru­s è consistent­e. Il 90% delle persone - spiega l’Usl - ha chiesto informazio­ni o espresso preoccupaz­ioni cui hanno dato risposta le assistenti sanitarie. Il 10% ha richiesto, invece, una valutazion­e di secondo livello da parte del medico igienista».

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(Balanza) Era ricoverata da 18 giorni Luciana Mangiò è morta ieri alle 18.10

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