Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Mesi di insulti e minacce, fino a quell’incontro fatale
«Ti uccido», le aveva scritto. Ma il gip lo scarcerò
TREVISO Cinque giorni dopo l’incidente costato la vita a Giuseppina Lo Brutto, Christian Barzan era stato arrestato con un’ordinanza firmata dal gip Angelo Mascolo. Lo stesso giudice che, dopo averlo interrogato, aveva respinto le accuse da lui stesso sostenute, scarcerando il 22enne perché «le certezze indiziarie mostrano qualche incrinatura e risulta grandemente compromessa la credibilità della denunciante». Ma è, invece, proprio la credibilità di Giorgia uno dei pilastri dell’accugia sa. Perché del racconto reso fin da subito dalla giovane la procura avrebbe trovato riscontri. A cominciare dalle minacce di Christian che ripetutamente le avrebbe scritto: «Ti ucciderò e mi ammazzerò. Sarà l’ultima cosa che farò». Messaggi che dimostrerebbero l’ossessione che turbava la mente di Christian.
La perizia ricostruisce un’escalation di messaggi che si fanno sempre più minacciosi, a cominciare da quando il giovane ha perso il nonno al quale era molto legato. Giornon gli era accanto e lui non glielo perdona: «Ti ammazzerò, lo giuro sulla sua tomba» le scrive il 19 maggio. È il primo di una serie infinita di scambi su Whatsapp. «Io ti uccido Giorgia. Ti assicuro che ti uccido». Minacce continue, intervallate da decine di chiamate alle quali la ragazza non risponde. Alla fine la giovane accetta di vederlo, sperando di mettere fine alla persecuzione. Ma è proprio quella notte che Christian, capito che Giorgia non tornerà con lui, sterza violentemente il volante dell’Alfa Romeo schiantandosi contro la Yaris. Voleva uccidersi con Giorgia, ma a morire sarà Giuseppina Lo Brutto.